Roma, 26 Aprile 2024 - 15:34

Storie da tram

Francesca Piro

Anatomopatologa e fondatrice del salotto letterario "“La linea d’ombra”

21 Aprile 2020

Covid-19, perché l’amicizia è la nostra chiave per ripartire

Dimmi dove sono.

Sto prestando molta attenzione a quello che leggo e sento sui giovani. Mi interessa sapere come si stanno comportando i nostri ragazzi in questo periodo, come stanno vivendo la quarantena. Li abbiamo visti fin qua come piccole donne e piccoli uomini inesperti al mondo, da guidare, da difendere, da tutelare. Immaturi, apatici, disincantati. Qualche volta ci siamo anche piacevolmente meravigliati per alcune loro reazioni, per certi discorsi, per un lampo improvviso di maturità, ma sempre con un certo grado di sufficienza, quasi a non credere,  a giustificare la nostra presenza comunque indispensabile.

E invece non ci eravamo accorti di quanto loro siano adulti nella loro stessa essenza adolescenziale, di quanto il loro sguardo vada oltre il metro quadrato nel quale – anche fuori dalla quarantena – ci crogioliamo a vivere, il nostro sentire ottenebrato dalle cento cose con cui riempiamo le nostre giornate. Talmente concentrati nel nostro piccolo mondo, abbiamo trascurato di guardare i nostri ragazzi così come si guarda un panorama aperto davanti agli occhi e li abbiamo pensati afflitti dalle nostre stesse paure, dai nostri tormenti, dalle nostre angosce, incapaci ad una reazione autonoma individuale. E invece…

E invece la saggezza con cui stanno affrontando il disagio dell’isolamento è ammirevole. Trascorsi i primi giorni di sbandamento, sono stati rapidi e veloci nel rimodularsi sul nuovo sistema di relazione, con l’equilibrato distacco di un incallito negoziatore, riprendendo rapidamente possesso delle loro vite, delle sequenze emotive, delle loro formule sentimentali.

Ho cominciato allora a chiedere: cosa ti è mancato di più in queste settimane? Ho iniziato con i miei nipoti, poi sono passata ai figli degli amici e questi ai loro compagni. Quasi tutti hanno risposto: mi mancano gli amici. I bambini hanno risposto: mi mancano i nonni. Alcuni hanno detto “mi manca il mio ragazzo, la mia ragazza”, altri hanno raccontato il desiderio di riprendere ad allenarsi alla vela, al nuoto, al calcio, altri ancora semplicemente di andare all’università. Tutte situazioni nelle quali comunque ci sono altri coetanei. Altri come loro, che parlano con il loro stesso linguaggio. Gli amici. E i bambini cercano i nonni, adulti che con l’età tornano bambini, coetanei anche loro, amici con cui giocare.

Ecco, penso che dovremmo guardare a questo per imparare qualcosa di noi. Ci stanno indicando la strada. L’amicizia è un sentimento importante. L’amicizia si sceglie, si elabora, ci si lavora su. Non è mai frutto di uno slancio, di un afflato. Può nascere in un attimo, a suggello di un momento significativo, ma ci può anche mettere anni per germogliare, crescere, maturare, consolidarsi. “Non smettere di trasmettere”, cantava uno riferendosi al contatto diretto, intimo, confidente “da me a te” dell’amicizia, che è impegno costante, da rinnovare ogni giorno, da curare come una piccola pianta, da idratare e concimare. Devi potare, a volte, con una buona cesoia, affilata a rasoio, che faccia un taglio netto e non sfilacciato, ché la linfa coaguli subito e consenta la ricrescita due millimetri più su.

È difficile, l’amicizia. Non è affatto scontata. Ha bisogno di pensiero, delle parole giuste, di confidenza che non trascenda in invadenza, di limite e di un confine. Ecco, qui talvolta inciampa l’amicizia. Sul confine. Quando lo si supera, accade facilmente che l’amicizia muoia subitanea. E quel limite cade per un frainteso sentimento d’innamoramento, per egoismo, per interesse, per protervia, per gelosia. Si supera il confine se non si ascolta, se non si presta attenzione, se non si chiede. Bisogna avere rispetto per l’amicizia, è un sentimento fragile, come il cristallo, con un preciso punto di rottura. Infrangerlo è un attimo. Del cristallo ha la purezza diamantina e la trasparenza, che non confonde il sentimento con l’amore. L’amore è facile. Non scegli, capita. Ti prende, t’avvolge, ti sconvolge. L’amicizia no, ti costringe al tuo mondo, a quello che già hai, non ha progetti. L’amicizia t’impegna a scegliere, è erta e scoscesa allo stesso tempo, è un saliscendi, si riflette nel tuo amico e ti dice dove sei.

Ti dice dove sei.


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