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Storie da tram

Francesca Piro

Anatomopatologa e fondatrice del salotto letterario "“La linea d’ombra”

14 Febbraio 2020

Alla ricerca dell’amore per le strade del Coppedè

Nel Moving di via Brenta le luci sono ancora tutte accese e gli istruttori si muovono come api, rapidi, dedicati e attenti, intorno a chi si sta allenando. Sono le otto di sera, ma sembra di essere in pieno giorno. Io ho finito. Un’ora intensa, ho sudato un bel po’. Nonostante fossi arrivata stanca da una giornata di lavoro pesante, ora mi sento quasi riposata.

Sono bravi, sanno come risvegliare energie sopite. Endorfine, endorfine in circolo! “Vieni a firmare, Francy”. Gigliola apre il registro e inizia a compilare la scheda. “Che giorno è oggi?” – “È il 13” – rispondo – “domani è San Valentino…”. Ci guardiamo e uno scoppio di risa si accende sui nostri volti. Ci siamo capite, ci conosciamo da anni, lei ed io, non c’è bisogno di dire altro. Continuiamo a ridere, divertite e complici. Firmo, raccolgo le mie cose e vado. Sannvalentino ripeto tra me e me mentre mi avvio verso casa. Anzi no, questa sera faccio il giro largo.

La fontana di piazza Mincio, ancora velata, traspare muta attraverso i teli di plastica del restauro. Una coppia di anziani cammina lungo la strada diretta verso l’arco con il lampadario. Lei ha un carrellino piccolo piccolo. Vanno lenti, l’uno accanto all’altra. Il carrellino risuona sui sampietrini. Li guardo allontanarsi ed io, ancor più lenta del loro incedere, li seguo in silenzio. Ecco via Tagliamento, ora chiudo il cerchio. Sannvalentino, ripeto dentro di me, continuando a fantasticare sul nome. Sannvalentino, così, tutto attaccato. Come il miele, quando si appiccica alle dita.

Il Santo Valentino, quello degli innamorati. Non dell’amore. Dell’innamoramento, che è diverso. Perché l’amore non esiste. Esiste il sentimento d’amore, esiste l’innamoramento, la passione, il chiodo fisso, ma l’amore non esiste. Perché l’amore così come lo intendiamo noi alla fine è una roba facile. T’innamori, ti piace, vuoi viverci insieme, fare figli oppure no e poi… Poi va be’… “a un certo punto l’amore è finito”… e allora ti disinnamori, non ti piace più, i figli se ci sono te li tieni, se non ci sono meglio così. E si ricomincia. L’amore non esiste. Esistono gli innamorati e Sannvalentino che conforta tra un bacio e l’altro, evocato come uno spirito guida tra i vicoli contorti dei nostri sentimenti, così complessi, ma a volte così banali. L’amore non esiste, perché sarebbe troppo per noi.

(…) L’amore se poi esiste è quest’idea di attaccamento

Che ha l’uomo del mio tempo per le tante storie viste

Non esiste fare i conti accontentarsi piano piano

Di una vita mano nella mano (…)

[Max Gazzè, L’amore non esiste]

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