Roma, 23 Dicembre 2024 - 0:47

Storie da tram

Francesca Piro

Anatomopatologa e fondatrice del salotto letterario "“La linea d’ombra”

23 Gennaio 2020

Perché sono convinta che nel nostro quartiere può sorgere un nuovo Rinascimento

Esiste o no la reale possibilità di trovarsi davanti a un nuovo Rinascimento? È vero o no che qualcosa si muove, che non è soltanto degrado, svilimento e soprusi? L’avete anche voi questa sensazione o è soltanto una mia fantasia? Le esposizioni e le grandi mostre registrano prenotazioni da record prima ancora di essere inaugurate, alle presentazioni di libri c’è un fervore, un’attenzione del pubblico, che prima non riscontravo, i luoghi dove la cultura è di casa – come i musei e gli spazi culturali – sono diventati centri di aggregazione e di incentivo alla conoscenza, grazie anche a un approccio diverso dei curatori che privilegiano la qualità più che la quantità.

È noto che tutto questo accade con maggiore intensità se l’argomento trattato riguarda la Bellezza. Dell’arte, dell’anima, del pensiero. Più facile, forse? Il bello attrae, insegna, appassiona. Chissà… però intanto sta accadendo. E questo è buono.

Ci ragiono da giorni sul tram mentre vado a lavoro, o quando ritorno verso casa, mentre il quartiere Trieste scorre dietro ai finestrini e il mondo fuori appare sempre così convulso e allo stesso tempo confuso. Ci penso anche questa mattina, mentre ancora insonnolita mi incammino lungo via Tagliamento per raggiungere la fermata in piazza Quadrata. Ieri sera a La Linea d’Ombra abbiamo fatto tardi. Ho invitato a parlare Antonio Forcellino, uno dei massimi esperti del Rinascimento. Ha curato il restauro del Mosè di Michelangelo e quello dell’Arco di Traiano e ieri sera era seduto fra noi, a raccontare di quei giganti dell’arte rinascimentale che sono stati Raffaello, Leonardo, lo stesso Michelangelo e tanti altri comprimari, ugualmente di rara magnificenza.

Ripenso a una frase che Forcellino ha detto: “Leonardo non era un inventore come vogliono farci credere, ma certamente Leonardo aveva una libertà mentale e un’autonomia di pensiero inimmaginabili”. E’ vero, perché lo “studio del volo” di Leonardo è il mito di Icaro e riconduce al desiderio dell’uomo di andare oltre le proprie possibilità terrene. Lo ascoltavo e immaginavo il sogno di Leonardo, le sue aspirazioni, la sua visionarietà.

Esiste la possibilità di un Nuovo Rinascimento? Ci sono persone oggi in grado di immaginare il futuro? Sembra uno slogan, forse lo è, ma avere una visione futura vuol dire avere coscienza del presente e conoscenza profonda del proprio passato. A La Linea d’Ombra vengono sempre tante persone, sento il loro desiderio di incontrarsi e di parlare guardandosi negli occhi, e di ascoltare… il racconto, una storia, le storie. Parole da mettere da parte, da custodire. Ogni volta chi va via porta con sé un piccolo dono, quelle due ore preziose, pregne di Bellezza, di cultura, di sintonie. “Mi piace venire qui, grazie per questa opportunità, questa sera vado via felice”.

Ci penso, sorrido, poi mi guardo intorno. Le persone sedute accanto a me, sui sedili duri e rigidi del tram, sono intente alle loro cose. Chi sul cellulare, chi legge, chi parla al telefono. Al mattino presto sono tanti gli extracomunitari che si mettono in contatto con le loro famiglie lontane, dall’altra parte del mondo… lì è notte o sta scendendo la sera e questi al mattino presto sono gli unici momenti in cui queste persone così lontane da casa possono parlarsi. Qualche mattina fa, un uomo seduto accanto a me parlava a bassa voce guardando il telefono. Io stavo leggendo, sentivo il brusìo della voce, ma ero troppo presa dal libro. Poi lui ha iniziato a ridere e allora ho sollevato lo sguardo e i miei occhi sono stati attratti dallo schermo del cellulare che lui teneva davanti a sé. Un bimbo sulle ginocchia di un uomo anziano mandava baci e rideva e batteva le mani. L’uomo al mio fianco si è commosso e si asciugava le lacrime col dorso della mano mentre continuava a dire parole in una lingua che non conosco. Da dove vieni, uomo che piangi? È tuo figlio, il bimbo? E lui è tuo padre? Ha i capelli bianchi e ti sorride anche lui. Quanti chilometri fra voi? Quanto tempo? Ore, giorni… Avrei voluto chiedere, ma sono stata zitta e ho continuato a sbirciare. E allora è successo che l’uomo ha spostato leggermente il cellulare verso di me, mi ha inquadrato nella videochiamata e ha detto A friend of mine!” indicandomi. Ho salutato anch’io quel bimbo e quel nonno lontani, mentre nel mio cuore gli dicevo: state tranquilli, va bene, siamo amici.

Penso a loro mentre scendo dal tram e il mondo mi riagguanta nel presente scuotendomi nel traffico della giornata appena iniziata. Ci penso. Ci sarà un Nuovo Rinascimento, torneranno i Giganti a mostrarci ancora la Bellezza.

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