L’illuminazione pubblica nel Trieste-Salario sta diventando un vero problema. Continuano ad arrivare segnalazioni di intere strade al buio la sera, con pericoli per chi ci cammina e per chi guida. L’ultima segnalazione riguarda corso Trieste, senza una luce da piazza Trento al liceo Giulio Cesare. Ma si tratta solo dell’ultimo caso dopo quelli dei mesi scorsi che hanno riguardato viale Libia e via Tripolitania, passando per viale Gorizia e via Nomentana, fino a via Chiana. E sui social è divampata la rabbia dei residenti.

“Via Panaro è una groviera totalmente al buio”, scrive Anne-Marie Hufty mettendo in guardia soprattutto chi ci passa con le due ruote. Romolo Guasco invece tira in ballo anche la poca luce dei lampioni che funzionano: “Diverse strade ogni tanto si oscurano, ma la cosa più grave è che con questa nuova illuminazione non si vede nulla”. C’è poi chi, come Clarice Mannucci, racconta che, proprio di questo problema, per poco vicino su via Rubicone non ha investito una signora. E ancora segnalazioni in via Tagliamento, via Pinciana, via Sirte e via Basento: qui, in particolare, secondo Ida Ala Cesarone ci sono lampioni spenti da tre mesi.

Ileana Saya segnala addirittura diverse cadute – anche per colpa anche delle buche non visibili – tra via Fogliano e via Crati: “Non si riesce a vedere dove mettere i piedi”. E proprio per questo Dolly Musumeci lancia un altro allarme: “Ci sono anziani che non escono più, come mia madre”.

Marta Mandò la responsabilità è anche della mancata potatura degli alberi, che oscurano i lampioni (pochi secondo lei) ancora attivi. E c’è chi, nonostante le segnalazioni alle istituzioni, non ha ricevuto risposta. Anzi. “Sono settimane che scrivo la stessa cosa per via Panaro al Comune, tramite il sistema di segnalazione. Ma puntualmente non viene fatto nulla”, racconta Federico Marsilii. E come lui diverse persone.

Ma c’è anche chi prova a lanciare una proposta, come Silvana Cicchiello Luponio: “Non ci spetterebbe ma credo che la soluzione sia mettere una lampada su tutti i portoni“. Insomma, chi fa da sé…