23 Agosto 2021 - 7:34 . Trieste-Salario . Social
Più zone 30 nel quartiere? La proposta dei Giovani “dem” divide i residenti
Più zone 30 nel quartiere. La proposta, arrivata dai Giovani Democratici del II Municipio, non è passata inosservata tra i lettori di Roma H24, che sulla pagina Facebook del Trieste-Salario hanno commentato numerosi il contributo che i giovani militanti del Pd hanno voluto dare alla campagna elettorale che si concluderà con il voto del 3 e 4 ottobre, quando i cittadini romani saranno chiamati a rinnovare i consigli municipali e l’Assemblea Capitolina.
“Saranno pure belle intenzioni, ma non mi sembrano proprio le priorità del nostro Municipio, anche in termini di viabilità”, scrive Stefano de Martino. Fabrizio Bacchi segnala invece che una zona 30 andrebbe istituita “a via Lago di Lesina, dove corrono come pazzi”.
Critico Federico D’Audino, candidato al consiglio di via Dire Daua con la lista civica Calenda Sindaco: “Bene ma non benissimo – scrive – . Il Pd ha governato per 10 anni consecutivi il II Municipio, queste proposte fantastiche avrebbero già dovuto realizzarle da tempo. E poi comunque se non si riesce a garantire neanche la manutenzione dei cartelli e della segnaletica stradale, le zone 30 mi sembrano una utopia”. La soluzione, per D’Audino “sono i dossi, perché mettere zona 30 senza telecamere e controlli è inutile. I dossi nelle vie secondarie sono la soluzione migliore a mio avviso“.
Va detto che nel quartiere è in piedi un percorso partecipativo, promosso dal II Municipio e in particolare dalla presidente della commissione Mobilità, Valentina Caracciolo, relativo all’istituzione di una zona 30 a piazza Alessandria.
Renato de Gregorio segnala che a via di Villa Chigi a via Novella “pur di non rifare il manto è stato imposto il limite a 30 e messo il segnale di strada sconnessa. Chiaramente tutti lo rispettano, perché il romano è rispettoso delle regole e del prossimo”, ironizza. Marcella Cossu definisce “sacrosanta” la proposta delle zone 30, Renato Cianfarani chiede che oltre ad una mobilità più lenta si aumentino i controlli.