5 Settembre 2018 - 16:11 . Trieste-Salario . Social
Minimarket, favorevoli o contrari? La polemica social tra i residenti del quartiere
“I minimarket non pagano le tasse, lasciano rifiuti sparsi e vendono alcolici senza licenza. Devono chiudere”. “Dove sta scritto che non pagano le tasse? Coloro che non rispettano le regole di igiene o anche di esposizione della merce vengono chiusi alla terza multa”.
Basta il post di una residente, pubblicato sul gruppo Facebook “Quartiere Trieste Salario – II Municipio”, ed è subito polemica. L’opinione pubblica si divide in due. Da una parte chi vorrebbe la chiusura dei minimarket che vendono frutta e verdura. Dall’altra chi difende il lavoro svolto dai tanti immigrati che li gestiscono.
“Lasciano fuori cassette di plastica, carrelli, mondezza. Di notte sono frequentati da ragazzi che urlano o litigano sguaiati e che bestemmiano di continuo”, denuncia l’autrice del post. E parte la discussione. “Non è vero – risponde Grazia Gioia Eleonori – sono molto puliti rispetto ai mercati rionali gestiti dagli italiani. Inoltre sono molto gentili, educati e garbati”.
Secondo Francesca Ripoli, i minimarket “aprono con autorizzazioni per frutta e verdura e poi vendono alcolici fino a notte fonda”. “E – aggiunge Fabrizio Bacchi – sono attività che godono di sgravi fiscali”.
A chiarire la situazione interviene Valentina Caracciolo, presidente della commissione Lavori pubblici del II Municipio. “Non credo siano attività che godono di particolari sgravi fiscali, ma forse vi riferite al credito d’imposta per le nuove imprese, che non è specifico per le attività come quelle e non dipende dalla nazionalità dei proprietari. Il cambio di intestazione per la stessa attività, inoltre, non credo dia diritto a nuovi sgravi”.
Nonostante le spiegazioni, però, la “faida” continua.