15 Febbraio 2020 - 8:40 . Trieste-Salario . Social
La rabbia del quartiere contro il murales sparito a Villa Ada
“Non riusciranno a fermare le proteste“. C’è aria di sdegno nel Trieste-Salario a causa della rimozione improvvisa del murales in cui Giulio Regeni abbraccia Patrick Zaki. L’immagine, sticker art dell’artista Laika, è stata strappata via ieri, 14 febbraio, così come velocemente era apparsa sulle mura di Villa Ada proprio accanto all’ambasciata egiziana.
La reazione del web è di forte dissapore, come testimoniano molti sfoghi sulla pagina Facebook di RomaH24. “Brutto segno… sarebbe interessante sapere chi è stato”, ha scritto Pierluigi Sacconi. “Ovviamente è stata l’ambasciata egiziana posta all’interno della villa ad ordinare la rimozione” e “Vergogna! Sono dei vili, più negano i loro misfatti più noi alzeremo la nostra voce”, ipotizzano Diego D’Amario e Mac Petri.
Intanto, mercoledì dalle ore 16.30, davanti all’Ambasciata d’Egitto al 267 di via Salaria, Amnesty ha indetto una manifestazione di protesta, a supporto del 27enne egiziano che studiava all’università di Bologna e che lo scorso venerdì 7 febbraio è stato arrestato a Il Cairo per avere contestato il regime di Al Sisi. Proprio lì, nello stesso luogo dove più volte in passato è stata posta (e sistematicamente rimossa) una targa per ricordare Giulio Regeni. Una mobilitazione per tutto il Trieste-Salario. Un corteo per far sentire la propria voce.
LEGGI lo speciale sul sit-in di mercoledì (a cura di Daniele Galli)
GUARDA le foto del murales in cui Giulio Regeni abbraccia Patrick Zaki sulle mura di Villa Ada
LEGGI della targa dedicata a Giulio Regeni rimossa dall’ingresso di Villa Ada