21 Aprile 2022 - 18:52 . Africano . Ambiente
“Io salvo il pianeta”, le buone azioni quotidiane per guarire la Terra. Dialogo alla Libreria Eli, Alfonsi: “Termovalorizzatore ok, ora le auto”
di Daniele Magrini
Il pianeta é in pericolo e rifletterci su alla vigilia della Giornata della Terra che si celebra in tutto il mondo, il 22 aprile, contribuisce a una presa di coscienza individuale. Se i temi dell’aumento delle temperature, della siccità, degli incendi, dello scioglimento dei ghiacciai, cominciano a circolare nell’opinione pubblica con sempre maggiore consapevolezza, la domanda più concreta é: cosa può fare ognuno di noi, nel suo piccolo, per cambiare le cose?
È stato il tema dell’incontro alla Libreria Eli di Roma (viale Somalia 50 A) in occasione del terzo appuntamento di “Cortocircuito, intitolato “Salvare il pianeta. Ogni giorno una buona azione”. Ma la presenza dell’assessore Sabrina Alfonsi ha portato in sala l’attualità, viste le scelte della giunta capitolina sul termovalorizzatore: “Ma ci saranno decisioni scioccanti anche sul traffico privato” ha annunciato.
Il libro scelto per l’occasione del dibattito è “Io salvo il Pianeta, 100 (+1) buone azioni quotidiane che ognuno di noi può fare per la Terra”, edito da Typimedia, a cura di Guido Caroselli e Raffaella Costa e con le illustrazioni di Marco Giannini e Massimo Manzi.
Ne hanno parlato Guido Caroselli metereologo, giornalista e divulgatore scientifico, Valerio Rossi Albertini, docente di Divulgazione della Scienza all’Università di Tor Vergata, che ha portato sul palco alcune dimostrazioni pratiche degli effetti del cambiamento climatico, Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto al Senato e Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. A moderare l’evento il giornalista Paolo Cento con Giulia Argenti di RomaH24.
Tonia Parlato della Libreria Eli, ha sottolineato all’inizio la “mission” di Cortocircuito: “Sollecitare le persone a prendere coscienza dei grandi mutamenti e dei grandi fenomeni in corso: abbiamo cominciato con la violenza sulle donne, poi il rischio di un utilizzo inconsapevole degli smartphone, quindi, stasera, le tematiche legate alla sostenibilità e al riscaldamento del pianeta”.
“Il libro che é lo spunto del dialogo di stasera – ha detto Paolo Cento – chiama in causa due livelli di responsabilità rispetto alla tutela della Terra: il decisore pubblico da una parte, ma questo libro é rivolto alla capacità individuale di ognuno di noi di compiere azioni che non impattino negativamente sulla salute del pianeta. Il nostro vivere quotidiano é spesso poco ecologico e poco sostenibile. Il libro di Guido Caroselli e Raffaella Costa aiuta come fare ad aiutare la terra”.
Giulia Argenti ha posto subito a Caroselli la domanda di fondo: “Cosa stiamo rischiando?”. “Molto – ha risposto lui – perché la pandemia, la guerra, un certo disordine dell’informazione, ha posto in secondo piano la questione ambientale. I problemi esposti nel libro non richiedono solo attenzione, ma anche soluzione. Perché ormai questo é il tempo del fare. Altrimenti questo treno ambientale che corre senza manovratore finirà con il deragliare. Dalla egologia, con azioni individuali di sensibilizzazione, bisogna passare alla ecologia. In senso la scienza deve essere fruttuosa e guidarci in questo cammino virtuoso”.
Clima e meteo. Paolo Cento chiede a Caroselli di spiegare la differenza: “Il meteo arriva con le previsioni fino a cinque giorni. Rappresenta dunque uno sguardo a breve. Il clima ha per oggetto di studio tutto ciò che riguarda la natura del pianeta, quindi l’atmosfera, le acque, i ghiacci e i suoli, alle prese con una politica energetica sbagliata legata ai combustibili fossili. Per colpa nostra ci troviamo di fronte ad un problema climatico sempre più impellente: i convegni non risolvono niente. Oggi sono necessari impegni stringenti e i Paesi che non intervengono devono pagare multe salate”.
Paolo Cento chiede a Valerio Rossi Albertini di intervenire anche con qualche esperimento, che faccia capire nel concreto cosa stia accadendo: “Vorrei ricordare che siamo dipendenti del gas per il 45% dalla Russia – dice Rossi Albertini – E’ mancata la lungimiranza perché già nel 2014 lo eravamo al 30%. La premessa serve per farvi vedere l’effetto serra, ovviamente in termini sperimentali”. Valerio Rossi Albertini procede con l’esperimento in sala, utilizzando due auto: una riscaldata dal sole e quindi ha diffuso calore all’interno. L’altra é rimasta fredda. Il calore prodotto dalla radiazione termica resta dentro l’auto e provoca un piccolo effetto serra all’interno dell’auto.
Giulia Argenti chiama in causa Loredana De Petris: “Greta Thunberg – ha detto Argenti – accusa i decisori pubblici di fare un bla bla bla. Le cosa ne pensa?” “E’ molto difficile trovare gli accordi a livello internazionale e soprattutto farli rispettare. Ci sono paesi come Cina e India che hanno molta difficoltà a rispettare le politiche per ridurre le emissioni. Oggi con la guerra innescata dalla Russia rende ogni dialogo internazionale più difficile. Anche e forse soprattutto rispetto alle scelte climatiche. I cittadini possono spingere i decisori, ma anche quello che sta accadendo ora nel nostro Paese, é una politica di sostituzione della dipendenza energetica: alla Russia stiamo sostituendo Algeria, Angola, Congo. Dobbiamo procedere con il decreto sulle energie rinnovabili per sbloccare il loto utilizzo. Ci sono domande giacenti in tutte le Regioni: va snellito il ruolo delle Soprintendenze e poi anche i player nazionali come Eni non hanno mai visto di buon occhio l’impegno sulle rinnovabili”.
“La transizione ecologica – ha sottolineato De Petris – o la facciamo ora o non la faremo più. Definendo con chiarezza quale é la data per uscire dalla dipendenza dal gas e dalle energie fossili e scegliendo invece con chiarezza e nettezza la strada delle rinnovabili. Sono le uniche che non sono macchiate di sangue. E quindi scegliendo questa via faremo bene all’ambiente e alla pace. Siamo nel mezzo ad un caos climatico con scelte non coerenti che é un rischio che non dobbiamo più correre”.
Paolo Cento chiama di nuovo in causa le sperimentazioni in sala di Valerio Rossi Albertini: “Voglio farvi vedere qualcosa – dice – che ha attinenza con le emissioni di polveri sottili da veicoli e caldaie. Bruciare per produrre energia é roba preistorica. Ricordate il trucco della Volkswagen sulle emissioni? Tutto ruotava intorno agli ossidi di azoto. Particelle di ossigeno e di azoto si ricompongono in mille modi, ma nessuna é benefica. E la questione riguarda anche i motori diesel, che lavorano a temperature ancora più alta della benzina. Costruire motori molto brillanti aumentandone la potenza significa aumentare le emissioni. E’ chiaro che nella mobilità urbana bisogna andare quanto prima alla mobilità elettrica. Proposi un piano in questo senso ad una precedente giunta capitolina, ma tutto é rimasto fermo. Dobbiamo utilizzare l’energia elettrica facendo ricorso alle energie rinnovabili”.
L’assessore Sabrina Alfonsi, chiamata in causa da Giulia Argenti per quanto attiene alle scelte della giunta capitolina, sottolinea l'”importanza di un libro come questo che ci porta in modo semplice e concreto a riflettere sulle tematiche ambientali. La nostra giunta adotterà misure scioccanti che faranno discutere, come la scelta che abbiamo fatto proprio ieri con il termovalorizzatore. Quello che produciamo in termini di emissioni, solo per trasportare rifiuti a Bolzano, si traduce in un forte inquinamento. Il termovalorizzatore consentirà di abbattere le emissioni del 44%.
“Oggi la soluzione per i rifiuti di Roma, che sono un milione e 700mila tonnellate, non c’è. Per chiudere nel nostro territorio la partita con i rifiuti, attualmente smaltiti in territori provinciali, in modo sostenibile e pulito, bisogna avere un impianto come quello che abbiamo deciso noi, sottodimensionato per poter operare anche in modalità di economia circolare. Noi vogliamo evitare il viaggio dei rifiuti e non credo che si giungerà alla tassa sugli inceneritori nel 2028. La richiesta di questa città é chiudere il ciclo dei rifiuti senza viaggi né in territori vicini né lontani. Non diciamo certamente no alla raccolta differenziata. Anzi. Abbiamo aggiunto la tematica dei nuovi cassonetti, dei 30 centri che servano ad alleggerire la pressione; abbiamo parlato dii digestori anaeorobici per la gestione dell’organico. Il nostro piano – ha concluso Alfonsi – non riguarda solo il termovalorizzatore. Ma per chiudere il ciclo dei rifiuti è necessario”. Alcune obiezioni di obiezioni di Loredana De Petris consentono di approfondire la tematica: “Ci vorrà una seria discussione – dice Alfonsi – che avverrà nei luoghi dovuti, anche attraverso una grande seminario che coinvolgerà tutti i soggetti impegnati sul fronte ambientale”. Paolo Cento ha obiettato: “L’inceneritore non si farà mai. Discutiamone pure, ma non ci sono le condizioni per farlo”.
La chiusura di Marcello Ciccaglioni, titolare della Eli, ha sottolineato come il sodalizio “con Typimedia e Romah24 trova in questo libro sulla sostenibilità ambientale un’opera che varrà la pena, da parte nostra, di essere sostenuta”.