11 Febbraio 2021 - 14:03 . Prati . Scuola

Mamiani, la denuncia della preside: “Preoccupati per il rischio sanitario”

La preside del Mamiani, Tiziana Sallusti, fuori dalla scuola durante l'occupazione
La preside del Mamiani, Tiziana Sallusti, fuori dalla scuola durante l'occupazione

“Non siamo contro i ragazzi, noi li abbiamo sempre aiutati e sostenuti, ma una cosa è manifestare le proprie idee, un’altra usare la violenza e mettere a rischio la salute di tutti”. Tiziana Sallusti, dirigente dello storico liceo Mamiani di viale delle Milizie, parla dal commissariato dove è andata per denunciare l’occupazione del suo istituto, avvenuta nel tardo pomeriggio del 10 febbraio.

Il liceo Mamiani occupato

“Siamo preoccupati soprattutto per l’aspetto sanitario – continua la preside -. A scuola c’è un controllo e le misure vengono rispettate, ma ora non sappiamo cosa stia succedendo dentro, di sicuro, una volta finita l’occupazione, tutti gli studenti della scuola verranno messi in quarantena, perché non possiamo sapere chi possa aver partecipato. E questo vuol dire altri quindici giorni di didattica a distanza, lo strumento contro il quale i ragazzi protestavano”.

Il liceo Mamiani occupato

Secondo la ricostruzione della dirigente, durante le primissime fasi dell’occupazione un docente sarebbe stato spintonato e poi colpito con un banco, mentre i ragazzi stavano realizzando una barricata. “Queste cose al Mamiani non sono mai successe, stiamo superando il limite. I ragazzi devono far sentire la loro voce – aggiunge – ma non in modo violento. Sono d’accordo sul fatto che ci sono mille ragioni per protestare, ma siamo tutti chiamati alla responsabilità”.

Una catena serra l’ingresso del Mamiani di viale delle Milizie

Oggi, 11 febbraio, sarebbero poco meno di cento gli studenti all’interno della scuola. Intanto, alla preoccupazione per il rischio sanitario si accompagna anche una riflessione sui danni economici. “Dovremo spendere soldi per disinfestazioni e sanificazioni. Ci saranno danni. Alcuni dei banchi appena acquistati sono stati già rotti, ma il danno più grave sarebbe la diffusione del contagio tra gli studenti e poi tra le loro famiglie. I ragazzi stanno presentando i risultati dei tamponi effettuati ma sappiamo che hanno poca rilevanza – chiosa la preside – solo sono la fotografia di una situazione momentanea. Anche perché qualche giorno fa una studentessa è risultata positiva e non sappiamo se qualcuno possa essersi contagiato”.

Intanto la didattica, sia in presenza sia a distanza, è stata interrotta per tutti i 1.100 studenti della scuola.

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