13 Marzo 2019 - 8:40 . Cavour . Ambiente
Alberi caduti, parte da Prati un coordinamento per la tutela del verde
È nato ieri sera a Prati un coordinamento per la tutela del verde. Nel salone della chiesa Valdese di piazza Cavour, su iniziativa del gruppo Prati in Azione! e con l’organizzazione de La Repubblica, si sono ritrovati associazioni, movimenti ed esperti per affrontare uno dei temi più attuali che sta interessando Roma: la caduta degli alberi.
Un incontro che voleva fare il punto della situazione, dopo la caduta di numerosi alberi a Roma, tra cui quello di viale Mazzini, e avanzare delle proposte per evitare che le strade del quartiere, ma anche della città, siano sempre più spoglie, senza alberi e con i monconi delle piante tagliate a creare degrado lungo i marciapiedi. Così quello che inizialmente doveva essere un appuntamento delle associazioni territoriali si è trasformato in un momento di iniziativa di rilevanza cittadina.
Diverse le proposte che sono emerse nel corso dell’assemblea. Dalla proposta di un database pubblico per il monitoraggio della salute delle piante alla richiesta di comunicazioni preventive in caso di abbattimento di alberi, dallo stop all’esternalizzazione dei servizi per il monitoraggio, le analisi fitosanitarie, la potatura e il taglio delle piante al ripristino del servizio giardini, passato dai 1800 addetti negli anni ’80 ad appena 180 dipendenti, che, come sottolineato nel corso dell’intervento di Federico Lapadula di Italia Nostra, “possono essere considerati pari a zero, nonostante il loro impegno”.
Il passo più importante però è quello della costituzione di un coordinamento romano di tutte le associazioni e comitati che si occupano del verde a Roma. Nei prossimi giorni sarà riconvocata una nuova riunione dei comitati per giungere a un manifesto per la tutela del verde in città. “In Prati – spiega Daniela Brignone, una delle fondatrici del gruppo Prati in Azione che ha organizzato l’iniziativa – ci sono circa 300 monconi di alberi tagliati e mai sostituiti. Alla caduta dell’albero non c’è una nuova ripiantumazione. Manca un piano di monitoraggio programmato del verde e una valutazione del pericolo di tutte le piante. Siamo preoccupati per l’assenza di una visione complessiva della cura del verde”.
Da queste considerazioni è partita l’idea dell’assemblea alla quale hanno partecipato tutti i comitati di Prati, da Trionfalmente 17 a Retake, passando per il comitato di salvaguardia di Castel Sant’Angelo. A questi si sono aggiunte esperienze provenienti da ogni parte di Roma, dagli orti urbani di Casalbrunori agli Amici di Villa Leopardi.
Tra i presenti c’erano anche agronomi, professori universitari e Vittorio Emiliani, saggista, giornalista ed ex direttore de Il Messaggero, che ha sottolineato l’importanza di difendere un patrimonio come quello dei pini di Roma. Per questo ha lanciato l’idea di un assessorato comunale specifico per il verde, la costituzione del coordinamento e la ricostruzione del servizio giardini. Altrimenti, come sottolineato dal comico Dado, “gli alberi a Roma servono solo per nascondere i vigili che fanno le multe”.
LEGGI lo speciale (a cura di Alessio Ramaccioni)
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