22 Gennaio 2021 - 8:00 . Montesacro . Cronaca
Montesacro, dall’inizio della pandemia è boom di poveri
Il quartiere Montesacro, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha cambiato il suo volto. Sono aumentate vertiginosamente, infatti, le famiglie costrette a contattare i servizi sociali o le associazioni di volontariato per chiedere un aiuto concreto, come la spesa. Fino a prima dell’8 marzo 2020 gli uffici di piazza Sempione assistevano 147 nuclei ai quali venivano consegnati i pacchi alimentari. Solo nella prima settimana di lockdown, però, le richieste sono aumentate di 200 unità. Ma è stato solo l’inizio.
Il boom in tre mesi
Col passare del tempo una lunga serie di famiglie, che erano riuscite a mantenersi sempre, seppur faticosamente, entro il limite dell’indigenza, si sono viste catapultare nell’incubo di non potersi più permettere di andare al supermercato. Da Serpentara a Talenti, da Città Giardino a Cinquina, nessuna zona è rimasta immune. A giugno scorso, come ci riferisce l’assessora alle Politiche Sociali del Municipio III Maria Concetta Romano, sono stati consegnati pacchi alimentari a 1450 famiglie, con cadenza bisettimanale. Tra le duemila e le tremila persone. “A quel punto – racconta Romano – abbiamo messo in piedi il progetto della ‘spesa sospesa’. Nei supermercati aderenti, i clienti potevano lasciare qualcosa in un carrello vicino alle casse e le associazioni del quartiere si occupavano di fare i pacchi e distribuirli agli assistiti”.
L’apertura dell’emporio solidale
Un po’ di tregua si è avuta durante l’estate, con gli aiuti ridotti a una volta al mese. Poi da ottobre, con le nuove chiusure, un’altra ondata di richieste. “Ci sono madri sole con figli che lavoravano nella ristorazione o negli alberghi – continua l’assessora – e dalla sera alla mattina non hanno più avuto un impiego”. A novembre, quindi, è ripartito il progetto della “spesa sospesa”, anticipato due mesi prima dall’apertura di un emporio solidale all’interno del centro anziani San Giusto a Colle Salario, gestito dalla Croce Rossa Italiana – Comitato Municipi 2-3 di Roma.
Una card a punti
Un negozio dedicato a chi ha più bisogno (non è il primo emporio solidale che nasce nel nostro territorio, un progetto analogo è già attivo dal 2019 all’interno del parco della Cecchina, ndr), dove gli assistiti possono spendere dei punti caricati su una card (50 euro al mese) per acquistare beni alimentari non deperibili, prodotti per l’igiene personale e della casa, ma anche cancelleria e materiale scolastico. “A dicembre come Municipio abbiamo investito 50mila euro per acquistare 1400 pacchi alimentari – spiega Romano – e successivamente altri 50mila per 676 card prepagate destinate agli iscritti ai centri sociali anziani, segnalati dai direttivi delle strutture stesse”.
Gli “invisibili”
Ci sono poi le persone senza fissa dimora. Montesacro è un quartiere di transito, è difficile censire con precisione chi vive in strada, si può però evitare che ce ne stiano troppi all’addiaccio durante le rigide notti invernali. Nel 2018 è stato inaugurato un centro d’accoglienza in via Gentiloni al Nuovo Salario, dove a causa delle restrizioni anti-Covid oggi trovano rifugio circa 10 persone ogni notte sui 26 posti normalmente disponibili. In due anni sono transitati di lì ben 4500 senza fissa dimora.
Un nuovo centro d’accoglienza
Dal 16 gennaio è stato attivato anche il centro di via Cifariello a Vigne Nuove, all’interno di un centro anziani, con 8 posti di cui attualmente 4 occupati. “La maggior parte di loro sono italiani – sottolinea l’assessora – per il resto romeni, pakistani, africani”.
La “gara” di solidarietà
Ma chi rimane fuori, per carenza di posti o per scelta, non viene lasciato solo. Sia la Croce Rossa sia il Municipio si sono attivati per una raccolta straordinaria di coperte, sacchi a pelo e abiti invernali che serviranno ad alleviare gli effetti delle temperature notturne.
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