1 Ottobre 2020 - 10:02 . Montesacro . Ambiente
I pini di Roma? La vita li spezza. Ecco la ricetta per salvarli
I pini di Roma sono a rischio estinzione. Un minuscolo parassita alieno li sta divorando dall’interno, succhiando, letteralmente, la loro linfa vitale. Da Prati a Montesacro, dal Flaminio ai Parioli, nel Trieste-Salario come all’Eur, non c’è zona della Capitale che non sia minacciata dalla cocciniglia tartaruga. Dal quartiere Della Vittoria arriva un’idea per salvarli: “Per la loro salvaguardia, creiamo le riserve paesaggistiche dei pini”. Renato Sartini, giornalista scientifico e portavoce dell’associazione Amici di Via Plava che ha in cura il parco di via Sabotino, lancia la propria proposta per evitare l’estinzione dei pini di Roma. Le piante, da circa due anni, sono minacciate da un parassita proveniente dal Nord America, la cocciniglia tartaruga, che si sta espandendo rapidamente in tutta la città.
“L’idea è quella di salvaguardare intanto i luoghi rilevanti dal punto storico e paesaggistico di Roma – spiega Sartini – in attesa di soluzioni scientifiche definitive in grado di risolvere il problema grave della cocciniglia. Il metodo in grado di uccidere il parassita è lo stesso utilizzato per la processionaria (un altro insetto dannoso per i pini, ndr), ma costa moltissimo, anche 300 euro per una sola pianta. Va da sé che è impensabile spendere per tutta la città indistintamente cifre così alte”. Da qui l’idea di creare le isole protette: “Istituire riserve come quella possibile dei Fori Imperiali o altri luoghi simbolo avrebbe senso ai fini del contenimento dell’investimento e della protezione del pino”.
Nel parco di via Sabotino ci sono nove pini, tutti attaccati dalla cocciniglia. “Il nostro parco, previ accordi con Comune e Municipio, potrebbe essere la prima di queste riserve”.
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