10 Maggio 2023 - 10:23 . Sport
Stadio a Pietralata, c’è il via libera del consiglio comunale. Ora il progetto definitivo
Lo stadio della Roma, per il Campidoglio, “s’ha da fare”. L’assemblea capitolina, dopo un esame durato due intere sedute e la discussione di 57 ordini del giorno e 79 emendamenti, ha approvato con 33 voti favorevoli (Pd, Lista Gualtieri, Sce ed Europa Verde più Azione, Italia Viva e Udc-Forza Italia) e 3 astenuti (Fratelli d’Italia e Lega), alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, la dichiarazione di riconoscimento del pubblico interesse della città alla realizzazione dell’impianto giallorosso a Pietralata.
Non hanno partecipato al voto i consiglieri del Movimento Cinque Stelle e della Lista civica Raggi, mentre non erano presenti in aula i consiglieri di Demos, Paolo Ciani, e Roma Futura, Giovanni Caudo. La palla ora torna alla AS Roma, chiamata a redigere il progetto definitivo sulla cui base si procederà poi alla conferenza dei servizi decisoria, ultimo atto precedente la posa della prima pietra.
La proposta di delibera 38/2023 arriva dopo una lunga fase di analisi e osservazioni prima da parte del IV Municipio e poi delle commissioni capitoline, che hanno formulato una serie di prescrizioni poi inserite nel testo finale tramite alcuni documenti approvati in aula. In particolare dell’emendamento di commissione, uno dei 13 messi a punto dalla maggioranza, che fissa una serie di paletti inderogabili nel cui perimetro la società giallorossa dovrà muoversi per elaborare il progetto finale. Il primo, su cui sia l’amministrazione capitolina che quella municipale hanno calcato maggiormente, è quello del tetto minimo del 50% di spettatori che dovranno essere messi nelle condizioni di poter raggiungere lo stadio con il trasporto pubblico o tramite percorsi ciclopedonali. L’altra metà, che si muoverà con il mezzo privato, dovrà avere a disposizione molti più parcheggi rispetto a quelli previsti, da suddividere tra quelli nelle immediate pertinenze dell’impianto e quelli invece da predisporre in corrispondenza dei nodi di scambio intermodali, come le stazioni della metropolitana.
Sul tema dell’ospedale Pertini, che insiste nelle immediate vicinanze dell’area dove sorgerà lo stadio, le prescrizioni riguardano misure e soluzioni per l’isolamento acustico della nuova struttura e per garantire l’accesso al nosocomio in ogni momento, comprese le fasi di arrivo e di esodo dei tifosi.
Altra questione, gli espropri delle aree non pubbliche residue: saranno a carico della società giallorossa, che pagherà inoltre una penale se la convenzione dovesse terminare prima della durata stabilita di 90 anni. Non potrà, inoltre, essere cambiata la destinazione d’uso dell’impianto, con la funzione sportiva che dovrà rimanere quella principale per tutta la durata della convenzione.
Altra novità, oltre alle già note richieste di potenziamento delle infrastrutture stradali e di garanzia di sostenibilità dello stadio e delle aree verdi prospicienti, è la previsione di un ulteriore passaggio in assemblea capitolina subito prima della conferenza dei servizi decisoria, per verificare e prendere atto che il progetto definitivo abbia recepito tutte le indicazioni.