21 Dicembre 2021 - 7:32 . Scuola
Pinneri (Ufficio scolastico regionale) scrive ai presidi del Lazio: “Denunciate chi occupa”
“Denunciate chi occupa”. Questo il senso della lettera inviata dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, ai presidi degli istituti di Roma e del Lazio. Sono, infatti, oltre 50 gli istituti che sono stati occupati, solo nella Capitale, dall’inizio dell’anno scolastico.
“Le occupazioni – si legge nella lettera – violano il diritto costituzionale all’istruzione di quei numerosi studenti che non condividono il ricorso a tale strumento, indipendentemente dalla valutazione che facciano delle rivendicazioni, alcune delle quali riferite a problemi storici che siamo tutti impegnati a risolvere”.
Da qui la presa di posizione forte: “Vi chiedo – continua Pinneri – ove vi troviate in questa situazione, di denunciare formalmente il reato di interruzione del pubblico servizio e di chiedere lo sgombero dell’edificio, avendo cura di identificare, nella denuncia, quanti possiate degli occupanti. Occorrerà anche che proseguiate il dialogo, con gli studenti e con le famiglie, per giungere a interrompere quanto prima la situazione di illegalità e per dare le risposte possibili alle richieste che vi saranno formulate”.
Non è la prima volta che Pinneri interviene sul tema delle occupazioni, l’aveva già fatto in un’altra lettera, diretta agli studenti, in cui chiedeva di fermare le occupazioni in quanto “ogni azione di forza interrompe, per sua natura, il dialogo”. L’assessora alla Scuola Claudia Pratelli, inoltre, nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di incontrare gli studenti questa settimana: “La politica e le istituzioni non possono ignorare i temi che i ragazzi e le ragazze stanno ponendo all’attenzione di tutti, con una mobilitazione diffusa e generalizzata – ha spiegato l’assessora –. Temi importanti che riguardano il futuro del paese. Abbiamo il dovere di ascoltarli e per questo abbiamo organizzato un incontro, per mercoledì prossimo (il 22 dicembre, ndr) per aprire un confronto che riteniamo necessario e urgente”.