3 Dicembre 2021 - 18:48 . Scuola

Occupazione dei licei, a Villa Borghese l’incontro tra studenti e governo

L'incontro a Villa Borghese
L'incontro a Villa Borghese

La protesta dei licei romani si trasforma e dalle occupazioni diventa dialogo con il governo. I collettivi dei licei ‘Righi’, ‘Orazio’ e ‘Manara’ si sono riuniti nel pomeriggio del 3 dicembre a Villa Borghese in un’assemblea speciale a cui ha preso parte anche la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia.

Seduta a terra, a gambe incrociate, la sottosegretaria ha risposto alle domande e alle richieste dei giovani, che chiedono più spazi di socialità, più ore di storia e di educazione ambientale, più fondi per la scuola, più ascolto ma soprattutto uno stravolgimento della didattica, che sia al passo con i tempi.

“Mi rendo disponibile per momenti di confronto come questi, anche più spesso: organizziamo più assemblee, apriamo un tavolo — ha detto Floridia ai giovani presenti a Villa Borghese — ma evitiamo le occupazioni. Piuttosto, intervenite anche attraverso le consulte, ascolto le vostre richieste”.

La sottosegretaria ha parlato ai ragazzi dei fondi per l’edilizia messi a disposizione dal Pnrr, e della green community all’interno del piano ‘Rigenerazionescuola’: un gruppo di esperti disponibili per lezioni e incontri sull’educazione ambientale. Sulla rimodulazione dei programmi di storia, che non riescono ad affrontare gli eventi della contemporaneità, la sottosegretaria ha spiegato che “tagliare le ore di storia e geografia in passato è stato un errore gravissimo. C’è un mio disegno di legge al Senato per aumentare le ore di storia. Ma per realizzarlo è necessario lo stanziamento di fondi notevoli per lo Stato”.

Floridia ha poi aggiunto che “è difficile comprimere la storia in 5 anni perché è tutto necessario, ma ci sono degli spazi a disposizione dei docenti in cui l’autonomia gli consente di affrontare anche altre tematiche di attualità. Nella scuola non è importante finire il programma — ha spiegato — ma imparare a leggere il mondo nel giusto modo”. E ha chiesto ai ragazzi un po’ di pazienza: “ci sono le risorse, c’è l’impegno, ma la bacchetta magica non ce l’ho. Abbiamo intenzione di fare gli Stati Generali della Scuola, ma per grandi cambiamenti ci vuole tempo. La direzione è quella giusta”.

Federico, rappresentante di istituto del liceo Righi, è soddisfatto per la presenza della sottosegretaria alla loro assemblea, ma non del tutto dalle risposte. “Quello che chiediamo non è una scuola che ci prepari meglio al mondo del lavoro, ma una rivoluzione culturale — spiega alla Dire — vogliamo che la nostra protesta non sia fine a sé stessa ma edificante, per questo abbiamo dato vita alla Rete scuole occupate e facciamo parte del Coordinamento autonomo romano. Chiediamo una scuola diversa, più aperta, e più spazi di confronto”.

Anche per questo i giovani dei collettivi hanno occupato degli spazi abbandonati delle città, come il Lucernario dell’Università Sapienza di Roma e l’ex stazione Trastevere. “Stiamo lavorando per prendere in gestione uno spazio di esposizione con il ‘Tasso’ e il ‘Plinio’ — spiegano ancora gli studenti — la nostra protesta non si ferma e la prossima settimana organizzeremo un’assemblea cittadina”.