9 Novembre 2021 - 11:30 . Scuola

Occupato il liceo Visconti, è il sesto nella Capitale. Incontri con attori e giornalisti, atteso anche Sgarbi

Il liceo Visconti
Il liceo Visconti

Storia della trap italiana, corso sulle dipendenze, giornalismo d’inchiesta con Federico Zatti e alle 15 lezione sul movimento comunista del XX secolo, con un possibile intervento di Vittorio Sgarbi, che dovrebbe visitare la scuola intorno alle 16. È il programma della giornata al liceo Visconti di Roma, occupato nella serata di domenica 7 novembre sull’ondata di proteste che ha già coinvolto altri cinque licei romani: Rosselli, Albertelli, Ripetta, Manara e Virgilio. Tra le ragioni della protesta la mancanza di spazi (l’istituto è situato nell’antico Collegio romano), e le politiche del governo sulla scuola.

Lunedì 8 gli occupanti avevano annunciato, sulla pagina Instagram creata per l’occasione, che l’occupazione terminerà mercoledì 10. “Dopo una lunga trattativa con la preside- si legge nel loro post- si è stabilito che la scuola resterà occupata fino a mercoledì mattina alle 9“.

Poco tempo, quindi, per organizzare la due giorni di proteste: nel pomeriggio di lunedì si è parlato di giovani palestinesi contro l’apartheid, poi di pornografia astratta e per finire un laboratorio di scrittura collettiva. Niente plastica per terra, niente scritte sui muri o nei bagni, vietate le presenze di esterni e l’utilizzo del vetro: queste le regole imposte dal collettivo ai partecipanti dell’occupazione. Gli studenti che hanno dormito all’interno della scuola questa notte, si sono dovuti prenotare attraverso le piattaforme social entro le 22.30. Ma a due ore dall’annuncio, i posti disponibili erano terminati.

Questa mattina previsto anche un corso sulle energie rinnovabili, e nel pomeriggio una conferenza stampa con i giovani giornalisti di ‘Scomodo’. In serata previsto anche uno spettacolo teatrale con le attrici Giulia e Paola Michelini. Intanto sul sito dell’Istituto la scuola fa sapere che oggi e domani “le lezioni non si potranno svolgere a causa dell’occupazione dei locali scolastici da parte di un gruppo di studenti“.