“Un rischio crollo? C’è un tema di vetustà delle strutture che certamente esiste. Bisogna intervenire. Sicuramente c’è un tema di sicurezza che va tenuto in considerazione e non possiamo permetterci un orizzonte troppo lontano. Bisogna intervenire in un orizzonte temporale non troppo lungo. Ma no, lo stadio non è a rischio crollo”.

Questo il parere degli uffici tecnici del Comune sullo stadio Flaminio dove si è svolta una riunione della commissione Sport del Campidoglio. Le ultime partite che si sono svolte al Flaminio risalgono al 2011 e furono quelle del Sei Nazioni di Rugby. Da allora lo stadio risulta chiuso e oggi è evidente il logoramento delle strutture. Non solo nel campo o sugli spalti, con i seggiolini seccati dal sole e spaccati dal caldo, ma anche nelle parti in cemento armato che iniziano a mostrare segni di sgretolamento superficiale.

Sul futuro dell’impianto è intervenuto Alessandro Onorato, assessore allo Sport del Comune: “C’è un confronto molto avanzato sul Flaminio con Cassa Deposito e Prestiti e Credito Sportivo per una proposta di partenariato pubblico-privato che, però, ad oggi non abbiamo ancora. La situazione attuale è un pugno al cuore e nasce con la giunta Alemanno. Ma noi non vogliamo lasciare le cose come stanno. Quando siamo arrivati abbiamo trovato una conferenza dei servizi in corso su una proposta di partenariato pubblico-privato che non è mai arrivata all’attenzione della giunta, e che ha invece ricevuto un parere molto negativo da parte della Sovrintendenza. Noi non siamo mai arrivati a giudicare quel progetto proposto dalla Roma Nuoto. Poi è arrivato Lotito. Qui c’è un vincolo monumentale e uno sportivo. I vincoli esistono. Ma chi dice che qui non si può fare nulla dice una cosa falsa”.