2 Giugno 2020 - 19:23 . Flaminio-Parioli . Retesociale
In bici tra i senzatetto di Roma Nord, il racconto di una mattinata di solidarietà
di Antonio Tiso
Sui pedali per portare cibo ai poveri del nostro territorio, e non solo. Lasagne, lenticchie, panini, insalate e frittate. È il cibo che oggi, 2 giugno, i volontari delle associazioni Sant’Egidio, Ciclabile Nomentana subito, Tevereterno, “A Roma. La cultura non costa niente!” e Bike Square hanno portato in bicicletta e in monopattino ai poveri di Roma Nord. Un modo originale di festeggiare la festa della Repubblica. Un’occasione per ripartire uniti dopo tre mesi terribili di lockdown.
LA PARTENZA
I volontari sono partiti da piazzale del Verano intorno alle 11. Hanno consegnato i primi pasti ai senza fissa dimora che vivono a ridosso del cimitero. Poi si sono diretti verso San Lorenzo, il Policlinico, piazza Regina Margherita e le Mura Aureliane. Hanno avvicinato “gli ultimi”, uomini e donne che vivono per strada, sotto a un arco, in tenda o in camper. A guidarli Alessandro Moscetta, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per il Trieste-Salario. Lui è uno che i poveri li assiste da anni attraverso i giri della solidarietà del mercoledì e del giovedì, conosce i posti e le loro abitudini. Sotto al sole, quindici volontari hanno affrontato una città semi deserta e in poche ore hanno portato un po’ di ristoro a persone che si riparavano dalla calura, all’ombra di un pino, seduti su una panchina o in una vecchia roulotte senza acqua corrente.
GLI INCONTRI
Alle 11.40 il gruppo ha raggiunto piazza dei Siculi dove hanno consegnato il cibo a sette persone, tra cui due donne di origine africana. “Siamo di Capo Verde – hanno detto mangiando un panino -. Grazie per questo cibo”. Pochi metri più in là i volontari ricevono un “bom dia (buongiorno in portoghese, ndr)”. Qualcuno chiede soldi o sigarette, ma i volontari spiegano che “no, siamo qua per portarvi del cibo”. Ci sono uomini che provengono da varie parti d’Europa, dal Magreb e dall’Africa. “Sono musulmano, avete qualcosa senza carne di maiale?” – chiede un magrebino – “Eccoti delle lenticchie” – risponde Moscetta che allunga una busta con un pacchetto all’interno.
Verso le 11.51 la carovana arriva in zona Policlinico, dove vengono consegnati dei pacchi ad alcuni clochard. Uno di loro è a terra, vicino a una vecchia edicola. Intorno a lui, avvolto in un sacco a pelo, alcune bucce di arancia. “Dziękuję ragazzi” – esclama ringraziando in polacco.
Intorno a mezzogiorno, i volontari arrivano a piazza Regina Margherita. Quattro uomini dell’Est Europa ricevono la lasagna e i panini. Le scorte di cibo iniziano a scarseggiare, ma ci sono ancora alcuni poveri da incontrare in altre zone della città.
Venti minuti dopo una nuova tappa, le Mura Aureliane, di fronte a piazza San Paolo, altezza Villa Borghese. Qui vivono molti senzatetto. Gli archi formano una nicchia dove molti trovano rifugio. Altri preferiscono i sottoscala che conducono al Muro Torto. I volontari consegnato il pranzo a Boris, un uomo di origine russa, costretto sulla sedia a rotelle, che vive qui. A Natale Boris gira per via Veneto vestito col cappello da Babbo Natale chiedendo l’elemosina: “Avete delle sigarette?”, chiede. “Mi spiace, qua nessuno fuma” – risponde il cicloattivista Giuseppe Teano. “Ma eccoti qua un bel piatto di pasta e dell’insalata. Buona festa della Repubblica”
SALUTI FINALI
Il giro della solidarietà ora è finito. I volontari arrivano a piazza del Popolo dove si scattano una foto di gruppo da consegnare alla memoria e ai social. Poi da qui proseguono verso Trastevere, con una pedalata ciclo-turistica attraverso le bellezze della Capitale.
“La prossima volta facciamo all’imbrunire”, chiude Moscetta. “Così portiamo la cena”.