24 Agosto 2021 - 7:24 . flaminio . Sport
Stadio Flaminio alla Lazio, Calenda: “Non è fattibile, meglio cittadella dello sport”
Una cittadella per lo sport che unisce stadio Flaminio e palazzetto di viale Tiziano. E’ la proposta di Carlo Calenda, candidato sindaco di Roma alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, intervenuto durante la trasmissione “Gli inascoltabili” sull’emittente radiofonica New Sound Level.
“Al Flaminio ci sono problemi di sicurezza, vincoli e insiste sopra una necropoli etrusca – ha spiegato l’europarlamentare ex Pd – , attenti ad imbarcarvi in una cosa per cui lo stadio non si farà mai“. Il riferimento è all’annosa discussione riguardo l’impianto del Flaminio, chiuso e abbandonato esattamente da 10 anni, che recentemente è finito nelle mire della S.S.Lazio di Claudio Lotito.
La società biancoceleste, come annunciato dal Comune, avrebbe manifestato il proprio interesse e l’assessora allo Sport in Campidoglio, Veronica Tasciotti, lo scorso 7 agosto mostrava apertura rispetto ad una proposta di progetto da parte del club.
“Se domani divento sindaco e mi dimostrate che è fattibile fare lo stadio Flaminio – ha continuato Calenda a NSL – , la prima cosa che faccio è un accordo per far giocare la Lazio al Flaminio. Ma c’è un piccolo dettaglio: al Flaminio ci sono problemi legati alla sicurezza, ai vincoli e sotto c’è una necropoli etrusca. Capisco che se per l’Olimpico fanno pagare milioni di affitto, le squadre se ne vogliono andare”.
Per questo Calenda lancia una soluzione: “Una cittadella, dove si possono praticare gli altri sport, in collaborazione con il Coni. E al Flaminio potrebbero tenersi i concerti, avendo la capienza giusta”.
Pochi giorni fa, ricordiamo, il Codacons ha presentato una formale diffida contro la sindaca Virginia Raggi in cui si chiede all’amministrazione di attivarsi entro trenta giorni per bonificare l’area e “restituire dignità all’importante struttura”. Scaduto questo termine senza un intervento del Campidoglio, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei consumatori “si rivolgerà al Tar chiedendo la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all’amministrazione capitolina nella gestione dello stadio”.
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