Tiburtino | La Storia

3 marzo 1944, il bombardamento del Tiburtino e della Fiorentini

Il 3 marzo 1944 ci sono già stati l’armistizio e l’occupazione tedesca. Sono le 11.00 del mattino quando gli aerei Alleati sorvolano il Tiburtino.

In via Tiburtina 364, zona Portonaccio, ci sono decine di operai al lavoro. Svolgono il loro turno abituale alla fabbrica Fiorentini, l’immenso stabilimento dove si producono macchine per l’edilizia.

L’allarme suona, tutti corrono verso il rifugio antiaereo predisposto dall’azienda stessa, il portellone si chiude alle loro spalle. Ma il luogo che dovrebbe proteggerli, purtroppo, diventa la loro tomba.

Forse è colpa di un tiro di precisione. Oppure un grappolo di bombe colpisce in pieno la struttura. Impossibile dirlo con certezza. Il cumulo di terra che sovrasta il rifugio collassa all’improvviso, seppellendo vivi tutti coloro che sono all’interno.

È una vera e propria carneficina. All’interno dello stabilimento, che sorgerà in via Filippo Fiorentini 7, verrà collocata una targa in loro memoria: 120 i nomi: 116 uomini e 4 donne. Un cippo li ricorda in largo Beltramelli.

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