San Lorenzo | La Storia

13 aprile 1939: prima esercitazione antiaerea della Capitale

di Sara Fabrizi

Le immagini di un video dell’Istituto Luce ci riportano indietro nel tempo alla mattina del 13 aprile 1939.

Manca oltre un anno all’ingresso dell’Italia sul campo di battaglia della Seconda Guerra Mondiale. Ma il fascismo sta già preparando il Paese all’eventualità del conflitto armato. All’improvviso, alle 10.25, in ogni angolo della città si sente riecheggiare l’urlo della sirena. È un suono intermittente, che si ripete per sei volte, a intervalli di quindici secondi. Chiunque si trovi in strada comincia a correre. Si cerca rifugio negli androni dei palazzi oppure dentro i negozi, che abbassano le serrande. Tutti collaborano, sembrano sapere esattamente cosa devono fare.

In cielo passano gli aeroplani. Dall’alto, piovono dei piccoli paracadute ai quali sono attaccati degli ordigni. Nelle strade svuotate dal solito traffico passano i mezzi di soccorso, le camionette dei vigili del fuoco e le ambulanze della Croce Rossa. Hanno il compito di intervenire laddove vengano segnalati crolli o incendi. Nel frattempo, in lontananza, si avverte il rumore sordo di spari a raffica ed esplosioni. La contraerea è appena entrata in azione.

L’allarme dura circa un quarto d’ora, poi si interrompe. Ma non è finita qui. Dopo un po’, infatti, il segnale di pericolo viene lanciato nuovamente. In tutto, si susseguono tre incursioni aeree. Ma è soltanto una simulazione, non un vero attacco. La popolazione civile è stata preavvertita con dei manifesti, nei quali erano indicate le norme da seguire.

“Si sono svolte nell’Urbe grandi esercitazioni di protezione antiaerea che hanno dato occasione di constatare la più assoluta disciplina della popolazione e la perfetta efficienza delle organizzazioni di difesa” commenta una voce femminile, all’inizio del video dell’Istituto Luce che racconta l’evento. Quelle parole, col senno di poi, suonano del tutto fuori luogo. È pura retorica, che nasconde l’inadeguatezza del sistema di difesa della Capitale. 

Quattro anni dopo, il 19 luglio 1943, quando le bombe cadono davvero su Roma, la debole contraerea spara ben pochi colpi. Nessuno di essi riesce neppure a sfiorare le fortezze volanti statunitensi, che volano a una quota di 20.000 piedi. E San Lorenzo vive la sua tragedia più grande, tra palazzi distrutti e vite spezzate. Una tragedia che lascia ferite profonde e indelebili nel quartiere, ancora oggi visibili.

La vicenda è raccontata nel volume di Typimedia Editore “La Storia di San Lorenzo”.

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