24 Agosto 2020 - 11:54 . Trieste-Salario . Cronaca

L’insetto killer dei pini torna a fare paura. L’esperto: “Queste sono le cause”

La cocciniglia tartaruga
La cocciniglia tartaruga

Sui pini di Roma torna ad abbattersi la minaccia dell’insetto killer. La cocciniglia tartaruga, un parassita di origini americane che sta inesorabilmente divorando gli alberi della Capitale, con il caldo estivo si è ripresentata in tutta la sua pericolosità.

Il quadro dipinto da un’inchiesta di Repubblica è decisamente allarmante. Aventino, San Saba, Fori Imperiali Caracalla, Laurentina Pineta Sacchetti: non è soltanto il patrimonio verde di Roma Nord a essere sotto attacco, ma quello di tutta Roma.

I PRIMI RILEVAMENTI
La situazione, quindi, non è migliorata dal luglio 2019, quando RomaH24 denunciò l’invasione del parassita, proveniente dall’America del Nord, responsabile dei crolli dei pini nei quartieri di Roma Nord, dal Trieste-Salario ai Parioli, da Prati al Flaminio.

Bruno Santoro

COSA DICE L’ESPERTO
Un problema che preoccupa, e non poco, gli esperti. Come l’agronomo Bruno Santoro, che definisce la situazione addirittura drammatica: “È il termine adatto – spiega -. Con il caldo e senza le piogge la cocciniglia è libera di proliferare e spostarsi grazie al vento e agli uccelli. Abbiamo fatto una segnalazione al servizio fitosanitario, che però continua a non fornire linee guida e soluzioni al livello regionale e nazionale. Servono interventi ciclici e con prodotti autorizzati, ma per ora non c’è nulla di tutto questo”.

Nessuna soluzione definitiva, quindi. Solo dei palliativi: “Il lavaggio della chioma e l’endoterapia possono rallentare il processo – prosegue Santoro – ma naturalmente non bastano. E il rischio è che l’attacco agli alberi diventi sempre più forte e letale”.

La cocciniglia

Che fare, allora? “Ora possiamo solo aspettare la fine dell’estate – conclude l’agronomo -. Con l’arrivo delle temperature rigide dell’inverno l’allarme in parte dovrebbe rientrare. In questo senso, potrebbero aiutare anche degli insetti antagonisti della cocciniglia”.

LE COCCINELLE SALVAPINI
A questo proposito, alcuni mesi fa dei cittadini hanno intrapreso un’interessante iniziativa per combattere il parassita. I volontari “Amici di Villa Leopardi” hanno infatti liberato nel parco del Trieste-Salario 650 coccinelle appartenenti a due specie diverse, l’adalia bipuntata e la cryptolaemus montrouzieri, proprio con l’obiettivo di contrastare la cocciniglia. Un’idea che, come mostra la foto in basso, ha dato i suoi primi frutti. Ma non sembra ancora essere abbastanza.

Le coccinelle salvapini

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