25 Luglio 2020 - 14:42 . Trieste . Ambiente

Villa Leopardi, così le coccinelle salvano i pini. Ecco le immagini del prima e dopo

Prima e dopo
Prima e dopo

Il lavoro delle coccinelle di Villa Leopardi inizia a produrre risultati. E sono ben visibili. Nelle scorse settimane, 650 esemplari appartenenti a due specie diverse, l’adalia bipuntata e la cryptolaemus montrouzieri, sono stati liberati nel parco. Obiettivo: sconfiggere la cocciniglia farinosa, un parassita delle piante che ha fatto ammalare un pino secolare e due pini più giovani all’ingresso della villa storica su via Cheren.

Le coccinelle di Villa Leopardi

Una volontaria, Emanuela Cusumano, ha postato sulla pagina Facebook degli Amici di Villa Leopardi due foto che rendono l’idea: il prima e il dopo la liberazione. Nell’immagine scattata oltre un mese fa, le piante erano visibilmente malate, macchiate come di una pasta bianca. Nella foto successiva invece lo stesso albero appare come ripulito, rinato. È questo il motivo per cui l’associazione del parco si è affidata alle piccole predatrici di cocciniglie cotonose: evitare l’uso di pesticidi per salvare i pini malati e affidarsi a un programmi di difesa biologica. “Vista l’efficacia di questo trattamento naturale, con le altre associazioni del quartiere stiamo pensando di organizzare un Coccinella Day nel 2021”, spiega il presidente dell’associazione Massimo Proietti Rocchi.

Già nel 2019, RomaH24 aveva trattato il tema della cocciniglia tartaruga che aggredisce i pini di corso Trieste. Secondo l’agronomo Bruno Santoro, il piccolo killer dal nome gentile starebbe portando alla morte dei preziosi alberi della zona. Come? Divorandoli inesorabilmente. Il piccolo insetto proviene dall’America del nord e il suo atterraggio sui nostri pini, di cui la cocciniglia si ciba, sarebbe dipeso dai mutamenti climatici che hanno hanno permesso al parassita di proliferare.