11 Gennaio 2022 - 18:20 . Prati . Cronaca
Funerale nazista nel cuore di Prati: la bara esce dalla chiesa avvolta da una svastica
Una bara esce dalla chiesa avvolta da una bandiera con la svastica nazista. È successo nel pomeriggio di lunedì 10 gennaio a Prati, fuori dalla chiesa di Santa Lucia, sulla Circonvallazione Clodia, all’altezza di via di Santa Lucia. Dove si è celebrato il funerale di Alessia “Tungsy” Augello, militante di Forza Nuova scomparsa a 44 anni.
Le immagini della bara che esce avvolta dalla svastica e dei presenti schierati ai lati, sono state riprese dai residenti della zona, scatenando rapidamente numerose polemiche. Sull’accaduto, nella tarda serata di lunedì 10, la chiesa di Santa Lucia ha scritto un comunicato, pubblicato sulla sua pagina Facebook: “Purtroppo quanto si è verificato all’esterno della chiesa alla fine della celebrazione è avvenuto senza nessuna autorizzazione da parte del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere – si legge nella nota –. A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all’esterno della Chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo. Nel salutarvi vi invitiamo ad essere vicini alla famiglia di Alessia, con l’affetto e la preghiera”.
LA FAMIGLIA SI DISSOCIA
I familiari di Alessia Augello hanno preso le distanze da quanto accaduto. Lo fa sapere in un post pubblicato sul suo profilo Facebook Stefania Vesica, zia della donna: “Siamo addolorati per la perdita della nostra amata Alessia – scrive –. Ci dissociamo totalmente dai fatti che si sono svolti all’esterno della Chiesa, dei quali non eravamo a conoscenza e che nemmeno Alessia stessa avrebbe in nessun modo condiviso né apprezzato. Non avremmo mai permesso né autorizzato quanto poi è successo. Chiediamo ai giornalisti e a tutti quanti, vista la gravità della nostra perdita di rispettare il nostro dolore e il nome di Alessia Augello”.
LA MINISINDACA BONACCORSI
“Di questo episodio gravissimo — commenta la minisindaca del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi — mi sento di condividere le parole della diocesi di Roma che ha parlato della svastica, posta sopra la bara, come di un ‘simbolo orrendo, inconciliabile con il cristianesimo’ e, aggiungo, con la nostra storia. Quella di una Repubblica democratica e fondata sugli ideali dell’antifascismo”.
IL VICARIATO
Il Vicariato, intanto, si schiera in difesa di don Alessandro Zenobbi, il parroco di Santa Lucia: “Deploriamo con fermezza quanto accaduto davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale, avvenuta senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo. Alla fine del rito funebre, all’esterno della chiesa, un gruppo di persone ha coperto la bara con una bandiera con la svastica nazista, simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo, e intonato grida e compiuto gesti riconducibili a tale ideologia estremista. La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile”.
LE INDAGINI
Sulla vicenda sta indagando la Digos che, a quanto si apprende, avrebbe già identificato diversi esponenti dell’estrema destra romana che hanno partecipato al funerale. Una vicenda che ricorda quanto accaduto nel marzo del 2021 al Nomentano, quando al termine del funerale di un militante di estrema destra, i presenti hanno avvolto la bara con un simbolo neofascista intonando il coro “Boia chi molla”, come documentato in un video pubblicato da RomaH24.
LE REAZIONI
Lista Carlo Calenda in Campidoglio: “Troviamo davvero sconcertante e indecente che la nostra città debba essere ancora una volta teatro di fatti gravissimi che richiamano pagine buie della storia, a uso e consumo di movimenti di estrema destra. Evidentemente non siamo stati abbastanza chiari nel condannare a dovere episodi simili come l’assalto alla Cgil avvenuto nell’ottobre scorso. Non basta dissociarsi, a posteriori, da manifestazioni come quelle che Forza Nuova ha fatto ieri, esponendo una bandiera con la svastica posata sul feretro di una militante. La Capitale non può permettere un simile oltraggio e deve far applicare la legge affinché qualsiasi forma di estremismo venga condannata senza appello. Bene ha fatto la Procura di Roma ad avviare un’indagine”.
Marta Bonafoni (capogruppo della lista civica per Zingaretti al consiglio regionale): “Dopo l’inquietante attacco squadrista alla Cgil dello scorso ottobre, ci troviamo ancora una volta di fronte a una grave manifestazione inneggiante al nazi-fascismo a Roma che provoca stupore, oltre che sdegno e preoccupazione. Stupore, perché l’esposizione di una bandiera con la svastica nazista stavolta è avvenuta al termine di un funerale davanti a una chiesa, la parrocchia Santa Lucia, e a totale insaputa del parroco, azione che ha giustamente ha sollevato la condanna del Vicariato di Roma. Sdegno e preoccupazione perché continua inesorabile e manifesta l’arrogante esposizione di simboli che richiamano al passato fascista e nazista, che tanti crimini hanno disseminato lungo la storia del Novecento in Italia e sulle cui macerie è stato edificato il nostro Stato democratico. A questa onda nera ancora una volta dovrà opporsi la condanna di un fronte unito, dichiaratamente antifascista, l’unico legittimo in Italia e a Roma, città medaglia d’oro della Resistenza, contro ogni ulteriore oltraggio e offesa ai valori democratici del nostro Paese”
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