2 Dicembre 2020 - 17:47 . Prati . Curiosità

Da Edwige Fenech a Renato Zero, tutti i vip che sono passati per il bar Pucci

Renato Zero al Bar Pucci con Massimo e mamma Anna
Renato Zero al Bar Pucci con Massimo e mamma Anna

di Daniele Petroselli

Una storia d’amore con Prati durata 17 anni. Magari non saranno tanti, ma quelli vissuti tra il 1973 e il 1990 hanno fatto la storia del quartiere. E tra i locali che tutti ricordano di quel periodo c’è il bar Pucci a via Fabio Massimo, all’angolo con via dei Gracchi.

Qui negli anni sono passati anche tanti personaggi famosi: da Luca Cordero di Montezemolo a Edwige Fenech, ma anche Sandro Ciotti, Maria Rosaria Omaggio, Patty Pravo, Pippo Franco, Enrico Montesano, Mia Martini, Francesco de Gregori, Pino Daniele, I Cugini di Campagna, Tony Esposito, Claudio Simonetti. E di ognuno Massimo Pucci, figlio di Dante e Anna che gestivano il locale, ha un ricordo speciale: “Spesso veniva Walter Martino del gruppo dei Goblin. Una volta addirittura scese nella cantina del bar dove io avevo la batteria e si mise a suonare. Fu davvero un momento indimenticabile”.

Dante Pucci, oggi 91enne, dietro al bancone del bar

Ma il rapporto, quello vero, da ricordare, è con Renato Zero: “Andavo a scuola a piazzale Flaminio, al ragioneria Pantaleoni. Un anno, quando avevo 14-15 anni, mi spostarono a via Valadier perché non c’erano le classi. Lì conobbi un ragazzo che faceva il paparazzo. Una sera ero con lui e con la mia fidanzatina. Eravamo a corso Francia in un ristorante e all’interno c’era anche Renato con altre persone. Ci facemmo una foto con lui ma poi io e la mia fidanzata rimanemmo a piedi perché il mio amico aveva da lavorare. E lui si offrì di portarci a casa in auto con la sua jeep, che era tutto un programma, in stile con il suo personaggio. Per me fu una cosa incredibile. Mi piaceva come cantante ma da quel momento diventai un sorcino vero“.

Renato Zero e Anna, che gestiva il bar Pucci

Un evento che davvero gli ha cambiato la vita. E gli incontri negli anni sono sempre stati tanti: “Una volta andò vicino al Bar Pucci, a Musicarte. E quando arrivava era sempre molto scenografico. Io lo riconobbi, lui mi vide al bar e mi disse ‘Tu pure qua stai?’. E da allora diventammo quasi amici”. Tanto che qualche volta si fermò lì per un caffè: “Non era un amante delle foto, ma una volta lo convinsi a farne alcune con me, mio padre e mia madre. Era l’anniversario di matrimonio dei miei, lo vidi e lo fermai. Gli dissi ‘Ora devi farmi una dedica’. Comprai il suo nuovo album e fece una dedica speciale ai miei per il loro anniversario“.

Addirittura fu cliente di Animal Mini, dove Massimo lavorò per qualche tempo dopo la chiusura del bar: “Aveva dei cani – dice Massimo – e portavo le pappe a casa sua. Addirittura si fissò una volta di voler comprare il pappagallo di Benito (Gentili, il proprietario del negozio, ndr), tanto che glielo portammo a casa un paio di volte e se ne innamorò. Con Renato Zero c’è stato sempre un rapporto speciale e che porterò sempre nel mio cuore”.

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