11 Dicembre 2020 - 10:05 . Prati . Consigli
Coronavirus e prevenzione ginecologica: ecco perché non bisogna trascurarla. I consigli del dottor Campo della Santa Famiglia
Purtroppo è un dato di fatto: il Coronavirus sta incidendo negativamente su tutte le attività di prevenzione in ambito medico, in particolare sempre più donne rimandano, anche di diversi mesi, visite e controlli ginecologici. Il dottor Vincenzo Campo, ginecologo della Casa di Cura Santa Famiglia, ci ha spiegato perché è fondamentale non trascurare la prevenzione e quali sono i controlli cui ogni donna dovrebbe sottoporsi almeno una volta l’anno.
Prevenzione ginecologica: i controlli che ogni donna dovrebbe fare, le patologie più diffuse e come riconoscerle
Ci sono esami fondamentali cui ogni donna, a partire dal primo rapporto sessuale, dovrebbe sottoporsi ciclicamente: “La formula corretta di prevenzione è quella che prevede una visita ginecologica una volta l’anno, insieme con l’esecuzione di un “pap test” e un’ecografia transvaginale” spiega il dottor Campo.
Grazie all’ecografia transvaginale è possibile controllare lo stato di salute di utero e ovaie e rilevare tempestivamente la presenza di eventuali patologie ginecologiche come i polipi endometriali o le cisti ovariche. “Contrariamente a quanto si pensa – continua il dottor Campo – è necessario che le donne di tutte le età si sottopongano agli screening di controllo. Il “pap test” è particolarmente importante per le donne in giovane età che hanno maggiori probabilità di contrarre l’infezione da Papilloma virus, il fattore di rischio più importante per l’insorgenza del tumore del collo dell’utero”. Per questo è fondamentale effettuare controlli regolari. “Contro questo virus è stato messo a punto un nuovo vaccino molto più efficace del precedente – spiega il dottor Campo – ecco perché è importante parlarne con il proprio ginecologo già dopo il primo rapporto sessuale, per prevenire la contrazione di questo virus molto pericoloso”.
Tra le patologie più diffuse ci sono i fibromi uterini, tumori benigni che si formano nella zona dell’utero, le cisti ovariche e i polipi endometriali, piccole escrescenze benigne che si formano lungo la parete dell’endometrio, la mucosa interna dell’utero. “I sintomi che possono accendere un campanello d’allarme e spingere a prenotare subito una visita di controllo sono le perdite irregolari e i dolori pelvici più o meno forti anche durante il ciclo mestruale” spiega il dottor Campo.
Pandemia e prevenzione: quanto ha inciso il Coronavirus sulle visite di controllo?
“Dall’inizio della pandemia le visite di controllo sono diminuite quasi del 40% – racconta il dottor Campo – e questo può comportare gravi problemi. Il rischio è quello di non essere tempestivi nel trattamento della patologia, che può aggravarsi con il passare del tempo. Le pazienti tendono a rimandare non solo le visite di controllo ma anche gli interventi. Operare una cisti ovarica di 4 cm richiede un certo tipo di intervento. Se la paziente rimanda di 7-8 mesi, la cisti può raddoppiare le sue dimensioni, comportando un intervento più lungo e complesso”.
“Durante il lockdown, e nei mesi successivi, le richieste che non sono assolutamente diminuite sono quelle relative ai problemi di fertilità – spiega il dottor Campo – Le pazienti hanno continuato a sottoporsi a visite di controllo e accertamenti nei casi di difficoltà a concepire. Questi esami hanno la funzione di scoprire la presenza di eventuali patologie ginecologiche come cisti e polipi che potrebbero rendere difficoltosa una gravidanza. Se il problema è di natura ginecologica, viene trattato e risolto con un intervento o con una terapia farmacologica. Se la difficoltà a concepire è dovuta ad altri fattori, indirizziamo le pazienti per iniziare un percorso in un centro di fecondazione assistita”.
Il modello assistenziale innovativo della Casa di Cura Santa Famiglia, frutto del lavoro della manager Donatella Possemato, ha come obiettivo principale il benessere della donna in tutte le sue forme. La prevenzione è una componente fondamentale di questo progetto di accompagnamento e tutela delle donne, soprattutto in questo momento reso più complesso dalla pandemia. La clinica, per questa ragione, garantisce alle sue pazienti la totale sicurezza e l’osservazione di rigidi protocolli in tutte le attività e i processi gestiti all’interno della struttura.
La Casa di Cura Santa Famiglia si trova in via dei Gracchi, 134. Per avere informazioni o prenotare una prestazione sanitaria si può scrivere a info@cdcsantafamiglia.it oppure chiamare il numero 06 32 83 31.
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