14 Giugno 2021 - 7:40 . Prati . Ambiente

Castel Sant’Angelo, speciali punture stanno salvando i pini da un parassita

Un pino davanti a Castel Sant'Angelo
Un pino davanti a Castel Sant'Angelo

Non è ancora finita, ma pare che la cura funzioni. Non c’è traccia di cocciniglia tartaruga tra i pini di Castel Sant’Angelo. Come dimostrano le immagini, a terra non è presente l’appiccicosa “melata”, le secrezione zuccherosa degli insetti che segnano la loro presenza tra i pini infestati.

Sotto alla chioma dei pini non vi è traccia di melata

Il parassita, che dopo aver fatto strage dei pini in Campania è arrivato nel Lazio e sta mettendo a rischio i pini di Roma e del nostro quartiere. L’insetto può essere contrastato tramite punture nel tronco degli alberi con un prodotto curativo che è utilizzato per il contrasto alla processionaria e che sembrerebbe dare effetti positivi anche sulla cocciniglia.

Il dipartimento di tutela ambientale di Roma Capitale, nello scorso aprile, ha iniziato una diffusa opera di trattamento dei pini in diversi quartieri della città, incluso il nostro. A Castel Sant’Angelo sono in trattamento 93 alberi.

Non solo il Comune. In via Sabotino sono in cura con lo stesso metodo 14 pini tra l’area verde di via Sabotino (otto), l’associazione bocciofila Delle Vittorie (una), il Centro sociale anziani (una) e l’area cani Baupark (quattro). Anche qui la cura sembra stia funzionando.

Il protocollo, una partnership tra l’associazione Amici di Via Plava, Municipio e Gea (la ditta veronese che pratica e sponsorizza la cura), ha avuto inizio a fine gennaio, i primi risultati sono già visibili, o meglio invisibili: a terra non c’è traccia di melata.

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