3 Giugno 2021 - 7:40 . Della Vittoria . Ambiente

Speciali punture stanno salvando i pini del parco Plava dai parassiti. Foto

I pini del parco Plava. Foto di giugno 2021
I pini del parco Plava. Foto di giugno 2021

“I segnali sembrano esserci tutti, forse l’abbiamo sconfitta”. Non è tempo ancora di cantare vittoria, però la terapia, a occhio, sembra proprio funzionare. La lotta contro la cocciniglia tartaruga, un minuscolo insetto alieno che proviene dal Nord America che da circa quattro anni sta mettendo a repentaglio la salute dei pini romani sta dando i suoi frutti e sono ben visibili, basta paragonare le immagini scattate al parco Plava nel luglio 2020 con quelle scattate in questo inizio di giugno.

Un sentiero del parco Plava ricoperto dalle secrezioni della cocciniglia. Foto di luglio 2020

I parassiti, annidati nelle chiome a decine di metri di altezza, producono una secrezione appiccicosa (melata) che, cadendo a terra, ricopre strade, sentieri, marciapiedi e, come nel caso del parchetto, anche i giochi.

A fine gennaio 2021, quattordici pini tra l’area verde di via Sabotino, l’associazione bocciofila Delle Vittorie, il Centro sociale anziani e l’area cani Baupark sono stati trattati con una cura denominata “Nuovo metodo Corradi” (dal nome dell’agronomo che l’ha ideata) che consiste in speciali iniezioni di uno o più fori nel fusto a circa un metro da terra, fatti con una apposita punta per realizzare piccoli buchi di massimo quattro millimetri nello xilema, dove passa la linfa. L’operazione può essere paragonata a una iniezione endovenosa fatta a un albero. Con una particolare siringa viene somministrato un liquido a base di abamectina. Il prodotto, che non ha alcun effetto su uomini e animali, né rimane nei pinoli, si diffonde verso la chioma dove entra in contatto coi parassiti che muoiono appena provano a nutrirsi degli aghi. A operare sono stati i tecnici della società Gea (Gestione endoterapia arborea).

La camminata che attraversa il parco Plava. Foto di giugno 2021

“Sembra proprio che la cura funzioni – annuncia Renato Sartini, portavoce degli Amici di Via Plava -, noi continueremo a monitorare per verificare se davvero abbiamo sconfitto la cocciniglia tartaruga, oltre alla processionaria che metteva a rischio cani e bimbi. In questi giorni stiamo verificando se l’azione intrapresa da Amici di Via Plava, grazie alla sponsorizzazione da circa 3mila euro della società veronese Gea, stia funzionando. Se ci fate caso, lungo la camminata di cemento che attraversa il parco non si vedono più le macchie di melata tipo gocce di pioggia. Ottimo segno. Neanche sul gioco Adventure Usi, lo scorso anno cosparso della sostanza, rileviamo la presenza di quella sostanza zuccherina appiccicosa che rovinava anche i vestiti. Siamo stati apripista nell’indicare la necessità di creare riserve paesaggistiche per salvare il pino romano. E stiamo dimostrando che l’idea funziona e andrebbe applicata urgentemente nelle aree storiche e paesaggistiche più rilevanti”.

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