27 Dicembre 2020 - 10:38 . Trieste-Salario . EXTRANEWS
“Perché non faccio più la sex worker”: Susanna racconta come ha lasciato la Salaria
di Antonio Tiso
“Sono stata la leggenda di via Salaria, ma ora basta con la strada. Ho deciso di ritirarmi”. A parlare è Susanna, la prostituta in bicicletta che per tanti anni ha fatto su e giù per la consolare alle porte del quartiere.
In molti, nei mesi scorsi, si chiedevano dove fosse finita. Il lockdown prima l’aveva costretta a casa. Poi, quando è tornata al lavoro, per tre volte è stata speronata da una macchina, che le ha provocato ferite e contusioni.
“Mi è persino uscita una spalla. Per qualcuno ero diventata scomoda, volevano buttarmi fuori dal mercato per avere i miei clienti. Ma guardandomi dentro mi sono detta: ‘Io qua non ci voglio morire’. E così ho lasciato perdere tutto. Ora a 54 anni mi godo la mia vita. Ho ritrovato la pace e la serenità”.
Ma come passa ora le sue giornate la ex bocca di rosa di via Salaria? Susanna ce lo spiega con il sorriso: “Trascorro molto tempo nella natura, in bici o col mio cane. Accudisco mia madre anziana. Non mi tingo neppure più i capelli che ora mi stanno diventando bianchi. Ma va bene così. Nel quartiere dove vivo ora la mia vita è cambiata, le persone mi percepiscono diversamente. Prima mi guardavano come una donna sporca, ora iniziano a considerarmi una persona normale che fa cose quotidiane, come andare a fare la spesa o pagare una bolletta”.
Susanna però non rimpiange nulla del suo passato: “Il mio lavoro mi ha permesso di crescere i miei figli e tenere a bada la depressione nella quale ero caduta. Poi resterò per sempre una leggenda di via Salaria. Per resistere per tanti anni senza un padrone su quella strada bisogna essere una vichinga”.