24 Dicembre 2020 - 9:08 . Flaminio . EXTRANEWS

Bella pe’ te: nuove (e vecchie) espressioni gergali che vanno forte a Roma nord

L'uscita dei ragazzi dopo le lezioni
L'uscita dei ragazzi dopo le lezioni

Dimenticatevi di Giuseppe Gioacchino Belli o di Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa. Oggi a Roma nord l’antico romanesco ha lasciato il posto a una nuova parlata, che i giovani pariolini e non solo sfoggiano fieramente durante le loro conversazioni.

Molti termini usati dai ragazzi di Roma nord per comunicare tra loro derivano chiaramente dal dialetto romanesco, che è stato modernizzato per renderlo più vicino al linguaggio moderno.

Ma non solo, perché, nonostante possa risultare strano, alcuni termini di questo dizionario sono stati coniati dalla parlata milanese, a cui i ragazzi dei quartieri settentrionali di Roma fanno spesso riferimento per distinguersi dai loro coetanei di Roma Sud.

Parliamo di espressioni come “Amooo”, importato dalle ragazze dei Navigli di Milano per salutarsi in maniera affettuosa, o come “Top”, usato per descrivere una cosa eccezionale, perfetta, entrambi termini che non hanno nessuna attinenza con il vecchio romanesco.

Ma quali sono e cosa significano le espressioni gergali che compongono questo nuovo dizionario tanto in voga tra le nuove generazioni di “pischelli” che abitano nei nostri quartieri?

Amooo: saluto amichevole usato tra ragazze.

Accanna: smettila; lascia perdere; basta.

Bella: ciao generico, spesso rivolto a più persone.

Bella pe’ te: se la cosa sta bene a te sta bene anche a me; contento, tu contenti tutti.

Bello: saluto amichevole usato tra ragazzi.

Che rate: che schifo.

Che tajo: molto divertente; spassoso.

Ggiuro: te lo assicuro.

Ho preso er muro fratellì: ho commesso un grave errore. Espressione diventata di uso comune dopo essere stata pronunciata dal rapper romano 1727wrldstar, che con la sua auto andò a sbattere contro un muro nel corso di una diretta Instagram.

Maleducata: ragazza senza peli sulla lingua, spigliata, spregiudicata,

‘Na robba: espressione usata per dare importanza a qualcosa (es.: “Quel film è ‘na robba).

Non t’aregge: non ne hai il coraggio.

Scialla: situazione tranquilla; sotto controllo; rilassata.

S’è fatta ‘na certa: si è fatto tardi.

Sgravato: oltre il normale, eccezionale.

Sto in fissa: la cosa in questione mi appassiona molto.

T’accolli: si dice a una persona fastidiosa; indesiderata.

Te pare?: ti sembra mai possibile una cosa del genere?

Te piscio: usato da chi diserta un appuntamento all’ultimo momento senza preavviso.

Top: il meglio in assoluto; senza confronti.

Zammammero: inetto, incapace.