25 Marzo 2020 - 19:00 . Fuori Quartiere . Personaggi
Libri e baccalà, i giorni del Coronavirus nel racconto di Cinzia Romoli
“Mi scusi, mi scendono le lacrime”. Cinzia Romoli piange sommessamente. Assieme alla sorella Roberta, gestisce uno dei bar più famosi di Roma. Un’icona del Trieste-Salario. Gestisce. Anzi, gestiva. “Siamo piombati nella paralisi. Da velista quale sono, ai miei dipendenti ho detto che abbiamo ormeggiato la barca. Sarà dura, certo. Ma ripartiremo. E quando succederà, faremo la Settimana di San Giuseppe: bignè per sette giorni”. Per riprenderci ciò che il Covid-19 ci ha tolto. Con gli interessi.
Cinzia, come è cambiata la sua vita dopo l’esplosione dell’epidemia?
“La nostra azienda ci portava a vivere una giornata estremamente attiva. Improvvisamente siamo piombati nel fermo totale. I primi giorni sono stati molto difficili. Inizialmente ho sbrigato alcune faccende lavorative. Poi, più niente. Sono passata da una vita frenetica a uno stop assoluto. Sono chiusa in casa. Solo negli ultimi giorni sono riuscita a modificare un po’ le mie abitudini. Prima, in questi giorni di quarantena, il mio pensiero andava al bar e soprattutto alla tragedia che ha colpito il nostro Paese. Finivo la giornata e mi chiedevo: “Ma oggi che ho fatto?”. Passavo dal letto al divano. Ora qualcosa in me è cambiato”.
Qual è adesso la sua giornata tipo?
“Prima mi alzavo alle 7. Ora tra le 8,30 e le 9. Faccio una meravigliosa colazione, così almeno passa un po’ di tempo. Poi mi leggo i giornali online, mi vesto, faccio un po’ di ginnastica. E vado a buttare la spazzatura. Ecco, quello è un momento meraviglioso (Cinzia recupera il sorriso, ndr)”.
Meraviglioso?
“Assolutamente sì. Vede, il mio balcone è piccolo. Così, quando vado a gettare l’immondizia, almeno riesco a mettere il naso fuori di casa. Mia sorella Roberta mi racconta che le figlie fanno a gara per portare fuori il cane. Adesso, eh. Prima, invece…”.
E dopo la spazzatura?
“Mi preparo il pranzo. Nel pomeriggio riposo un po’ sul divano, leggo qualche libro e vedo i documentari sulla natura. E alla fine torno a cucinare”.
Quale piatto le piace preparare?
“Ieri (24 marzo, ndr) mi sono fatta i filetti di baccalà. L’altro giorno ho cucinato il risotto agli scampi. Ma il giorno di San Giuseppe io e mia sorella abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale”.
Ossia?
“Per la nostra attività, la festa di San Giuseppe era una giornata molto faticosa. Soffrivo nel dover restare ferma. E così io e mia sorella abbiamo deciso di fare lo stesso i bignè. Io e le mie sorelle (la terza è Donatella e vive a Morlupo, ndr) li abbiamo preparati a casa e via Whatsapp abbiamo condiviso le immagini. Per capire chi li avesse fatti meglio. Poi li abbiamo distribuiti nei nostri rispettivi condomini: io ai Parioli e Roberta in zona Africano. Anche Roberta soffre molto questa situazione. Romoli non è una semplice attività imprenditoriale. È un essere. Ha un cuore. Abbandonarlo, è stato come lasciare una persona anziana che accudivamo. Ma gliel’ho detto, ripartiremo. Il vento tornerà a spirare e la barca uscirà dalla rada. Quella barca è la nostra pasticceria. Quella barca è la nostra nazione”.