12 Maggio 2021 - 7:28 . trieste-salario . Sicurezza

Via Nomentana, un piano per la sicurezza: autovelox e “zona 30” contro gli incidenti

Via Nomentana
Via Nomentana

di Valerio Valeri

Venerdì 7 maggio si è svolta un’intensa commissione Urbanistica sulla sicurezza di via Nomentana. Un tema tristemente sempre attuale nel II Municipio, a maggior ragione dopo l’ennesimo episodio verificatosi il 29 aprile, con la 18enne Elena Baruti morta il 2 maggio dopo essere stata investita mentre attraversava all’incrocio con via di Sant’Agnese.

Via Nomentana, fiori nel punto in cui è morta Serena Greco

Alla commissione, durata oltre due ore, hanno preso parte il comandante del Gruppo II Parioli della polizia locale Paolo Bernardi, il dipartimento mobilità di Roma Capitale e il presidente della consulta cittadina per la sicurezza stradale, Pasquale Cialdini. “Il nostro pensiero prima di tutto è andato a Elena e alla sua famiglia, quello che è successo ci lascia un grandissimo dolore dentro” ha tenuto a precisare Valentina Caracciolo, presidente della commissione Urbanistica. “Dopodiché il tema sicurezza ci sta molto a cuore – ha proseguito – e siamo in sintonia con quanto espresso dalla consulta cittadina su un punto in particolare: bisogna puntare a una città a 30 all’ora. Nei posti si arriva ugualmente, ma rispettando la vita degli altri e nello specifico di chi si muove a piedi, i cosiddetti utenti deboli”.

In base ai dati condivisi dal comandante Bernardi in commissione, in meno di vent’anni sono decedute 20 persone in seguito ad investimento, solo su via Nomentana. Trentacinque gli incidenti gravi con persone finite all’ospedale in prognosi riservata, 1.700 feriti e 1.268 incidenti senza conseguenze sulle persone. Numeri che, seppur da spalmare su due decenni, restano impressionanti. “Bisogna anche considerare, oltre al tragico tributo di vite umane – commenta Caracciolo – la spesa che tutto ciò comporta per la collettività: persone che non possono andare a lavorare, devono fare riabilitazione, necessitano di assistenza quotidiana”.

L’incrocio tra via Nomentana e via di Sant’Agnese dove è stata investita Elena Baruti

Ma cosa si può fare per rendere più sicura via Nomentana, dopo gli interventi all’altezza di via Reggio Emilia e via dei Villini? “Lì abbiamo installato un semaforo a chiamata pedonale – risponde Caracciolo – , che serve sia per regolare i pedoni sia per dissuadere le vetture dall’alta velocità. Il problema è però che tra un semaforo e l’altro via Nomentana viene interpretata come un’autostrada. Quindi quello che vogliamo come Municipio è l’istituzione di autovelox fissi, accompagnati da tutor della velocità e un maggior presidio delle forze dell’ordine, indispensabili anche le sanzioni come deterrente”. Il tema della responsabilità individuale, però, non passa in secondo piano. “Mi sono presa l’impegno – conclude la presidente della commissione Urbanistica – di mettere in campo, anche insieme alle associazioni dei ciclisti e ad altre realtà cittadine, iniziative di sensibilizzazione e cultura della sicurezza stradale e della lentezza“.

Nel frattempo, il dipartimento mobilità ha dato mandato ufficialmente a Roma servizi per la mobilità di analizzare i dati sugli incidenti che riguardano via Nomentana e tirare fuori misure possibili per messa in sicurezza ulteriore.

LEGGI la notizia dell’incidente mortale di Luis Andriu Figueroa 

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CONSULTA i dati di Roma Capitale sulla sicurezza urbana 2020