24 Agosto 2021 - 7:35 . Sapienza . Retesociale
La Sapienza in campo per l’Afghanistan: tutte le iniziative dell’ateneo per studenti e docenti in fuga da Kabul
La Sapienza in campo per studenti, docenti e ricercatori afghani. Come spiegato dalla rettrice Antonella Polimeni l’ateneo “ha messo in campo azioni concrete. Molte attività sono già in atto e altre saranno presto rese operative e per questo ringrazio quanti, con spirito di abnegazione e senso civico, stanno lavorando in queste ore”.
Ma quali sono, nel dettaglio, le misure attuate dalla Sapienza? Per cominciare è stato creato un gruppo di lavoro aperto, attualmente composto da rappresentanti dell’Area Internazionalizzazione della Governance, docenti e personale tab (tecnico-amministrativo e bibliotecario). La Sapienza ha, inoltre, inviato ai Gabinetti dei Ministeri dell’Interno e della Difesa) la lista dei 118 studenti afghani pre-selezionati dall’ateneo“per i quali abbiamo chiesto il trasporto immediato con ponte aereo. L’Ufficio studenti internazionali e la segreteria studenti stranieri stanno supportando le attività per facilitare l’ingresso in Italia” spiega Polimeni.
Non solo: “Si stanno rivalutando i curricula vitae di altri quaranta studenti circa, precedentemente non accettati, per riconsiderare la possibilità di ammissione tardiva”. E altri ragazzi avranno ancora l’opportunità per fare domanda, tramite la piattaforma del corso di studi Global Humanities che è stata riaperta proprio con questo obiettivo. Gli studenti afghani saranno valutati da un’apposita commissione e verrà loro assegnato il corso di studi giudicato più adatto.
E ancora: “La segreteria studenti sta preparando la lista delle studentesse e degli studenti afghani del II e III anno – spiega la rettrice – considerando che, anche a causa del Covid-19, tanti non sono ancora mai riusciti a venire in Italia o sono tornati in Afghanistan”.
L’ateneo di piazzale Aldo Moro ha anche iniziato un dialogo con alcuni soggetti pubblici e privati per avviare raccolte fondi. E con importanti realtà sociali come Sant’Egidio e Centro Astalli, in modo da avviare ogni iniziativa volta a proteggere gli studenti che arrivano dall’Afghanistan.
Un importante lavoro è stato inoltre messo in campo dalla Sapienza nel campo della ricerca: “Sapienza sta svolgendo un ruolo importante con Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane, ndr) e il Mur (Ministero dell’università e della ricerca, ndr) per realizzare un efficace coordinamento di tutte le iniziative”.
E, per concludere “Stiamo operando, anche nell’ambito della rete Scholars at risk, per aiutare docenti e giovani ricercatori in pericolo a cui potrebbe essere offerta l’opportunità di svolgere il dottorato di ricerca in Italia” chiarisce Polimeni.