14 Dicembre 2021 - 14:00 . salario . Cronaca

Volpe in una lavanderia in via Monte Cervialto, la proprietaria racconta: “Cinque giorni incredibili, ecco come l’abbiamo salvata”

Lavanderia Ondablù
Lavanderia Ondablù

di Marco Barbaliscia 

Una storia degna di una trama hollywoodiana, ma tutta vera e che ha avuto il suo lieto fine. Una volpe è entrata in un negozio al Nuovo Salario, in via Monte Cervialto. L’animale si è intrufolato nella lavanderia ‘Ondablù’ giovedì 9 dicembre e ha tenuto sotto scacco l’attività per cinque giorni. A gestirla è la signora Firuze che, a Roma H24, ha raccontato i dettagli della vicenda: “Sono dieci anni che lavoro qui e mai avrei immaginato di vivere una cosa simile”.

Tutto è cominciato giovedì pomeriggio: “Il mio collega mi ha chiamato, dicendomi che una volpe era entrata in negozio. Al momento ho pensato fosse un gatto, ma quando sono sopraggiunta al negozio mi sono accorta che era proprio un cucciolo di volpe, impaurito“, racconta Firuze. “La prima cosa che ho pensato di fare è stata aprire porte e finestre, ma l’animale non voleva proprio andare via”.

La signora gestisce una doppia attività di lavanderia e sartoria e non ha mai avuto esperienza con gli animali. “Ho iniziato a telefonare alle forze dell’ordine, dalla forestale alla polizia locale, ma non avendo ben chiara la procedura da seguire è stato difficile fare mente locale e ricevere aiuti”, dice Firuze. Decisivo è stato l’interesse di un negoziante che lavora vicino la lavanderia e l’aiuto di Lucio Parlavecchio, fondatore della pagina Reporter Montesacro, che ha preso a cuore la situazione: “E’ stato risolutivo perché si è mosso per prendere contatti”.

La volpe salvata (foto Reporter Montesacro)

Sul posto sono intervenuti così i vigili del fuoco, che hanno provato a sfondare i muri per stanare la volpe che si era nascosta tra le intercapedini. Non trovandola – racconta sempre Firuze – “ci hanno detto che probabilmente era scappata e che il negozio era libero”.

La volpe sembrava essere andata via, ma la storia non era ancora finita. “Domenica mattina (il 12 dicembre, ndr) sono tornata in lavanderia per aprire e al mio arrivo ho capito subito che la volpe era lì. Il giorno prima avevo provveduto a raccogliere tutti i vestiti dei clienti in alcuni sacchi, raccolti poi nel bagno, stanza che credevamo isolata e al sicuro dalle scorribande della volpe. E invece me la sono ritrovata lì, seduta sulla pila”, racconta Firuze.

La proprietaria ha allora chiuso la porta e ricominciato il giro di telefonate, in cerca di aiuto. Lucio Parlavecchio è tornato sul posto: “Dopo cinque, sei ore di attesa, è intervenuta una veterinaria dell’Asl che ha mandato due unità della Pet in time (servizio di guardia medica e pronto soccorso per animali, ndr)”, dice Firuze. “I sanitari sono riusciti a catturare l’animale, a metterlo in una gabbia e a trasportarlo in una clinica per le cure del caso”.

Lavanderia Ondablù
Pulizie alla lavanderia Ondablù dopo il salvataggio della volpe

L’animale, infatti, “si era ferito ed era allo stremo delle forze”, dice Firuze. “Avevamo messo della carne e dell’acqua fuori dalla finestra della lavanderia, che non abbiamo più trovato. L’unica cosa possibile è che la volpe sia uscita per mangiare e sia poi rientrata, fino all’intervento dei sanitari che l’hanno definitivamente tratta in salvo”.

Cinque giorni di pura agonia per la signora Firuze, chiamata a dover dirigere le operazioni di un salvataggio che mai si sarebbe aspettata di vivere: “Non ho mai visto volpi girare nella zona, ma i commercianti vicini mi hanno confidato che da qualche mese hanno messo grate e reti alle finestre per evitare sorprese”, racconta. Volpi e cinghiali popolano ormai le aree verdi del quartiere e la loro presenza è arrivata a ridosso delle case.

Lavanderia Ondablù
Gli addetti alla pulizia alla lavanderia Ondablù dopo il salvataggio della volpe

“La volpe ci ha costretto a tenere chiuso il negozio per ben cinque giorni”, precisa Firuze. Che chiude: “Uno scherzo non da poco, che si aggiunge alle difficoltà che da due anni subiamo a causa della pandemia. Abbiamo dovuto provvedere alla disinfestazione totale dei locali e una ditta speciale si è occupata anche della pulizia delle stanze e dell’igienizzazione dei vestiti per una spesa totale di quasi 1500 euro. Solo oggi, martedì 14 dicembre, dopo cinque giorni di travaglio, posso tornare a riprendere la normale attività”.