24 Maggio 2022 - 7:40 . Montesacro . Ambiente

Parco Simon Bolivar, una raccolta fondi finanzia un intervento di bioattivazione per salvare i pini

Intervento di bio-attivazione del piatto radicale dei pini al parco Bolivar
Intervento di bio-attivazione del piatto radicale dei pini al parco Bolivar

di Marco Barbaliscia 

Un’iniziativa per salvare la vita dei pini all’interno del parco Simon Bolivar. I maestosi alberi dello storico giardino, a due passi dalla centralissima piazza Sempione, sono messi a rischio dalla Toumeyella, la cocciniglia parassita che sta diffondendosi sul territorio di tutta la città di Roma. Promotrice dell’azione è la docente Silvia Ambrosio, candidata consigliera al III Municipio nella lista civica di Calenda Sindaco nelle scorse elezioni amministrative, ed attualmente ‘assessora ombra’* all’Ambiente del Comune di Roma.

Nella mattina di sabato 21 maggio è stato realizzato un intervento di bio-attivazione del piatto radicale dei pini domestici. Ma di cosa stiamo parlando? Silvia Ambrosio lo spiega nel dettaglio a Roma H24: “Lo scorso settembre la signora Rosa Valletta ha organizzato una raccolta fondi che il gruppo di ‘Azione’ del III Municipio ha sponsorizzato”. L’obiettivo – continua – “era mettere da parte risorse per curare i pini del parco Bolivar”.

Bio-attivazione del piatto radicale dei pini al parco Simon Bolivar

I cittadini hanno raccolto più di 600 euro che sono stati investiti in questo intervento di bio-attivazione del piatto radicale: “Inizialmente pensavamo di finanziare un ciclo di endoterapia per i pini del parco. L’intervento è stato però eseguito dal Comune di Roma e quindi abbiamo utilizzato le risorse in altro modo”, spiega Ambrosio.

Il gruppo di attivisti, alla presenza di Noemi Scopelliti (segretaria romana di ‘Azione’), Livia Pandolfi (consigliera di ‘Azione’ al III Municipio) e della stessa Ambrosio, si è ritrovato alle 10 di mattina al parco Bolivar per dare inizio all’intervento. Questo è stato materialmente eseguito dalla ‘Farmacia del Verde’, ditta specializzata nella cura degli alberi e dei problemi generati dalle radici.

La bio-attivazione del piatto radicale dei pini consiste in un intervento di inoculazione di enzimi, batteri e funghi che ha l’obiettivo di favorire la ripresa degli alberi colpiti dalla cocciniglia. “Si tratta di un’operazione che va a rinforzare l’azione dell’endoterapia eseguita nei mesi scorsi e che dà ai pini qualche speranza in più di sopravvivere”, dice Ambrosio. “Gli esperti ne hanno selezionati 20, considerati ‘salvabili’. Alcune piante, purtroppo, sono già morte mentre altre valutate in ripresa autonomamente. Si è deciso quindi di intervenire sugli esemplari in difficoltà, ma che avevano ancora bisogno di un aiuto”.

Parco Bolivar, soddisfazione per l’intervento sui pini

Parco Bolivar
Tra i 20 pini trattati all’interno del parco anche quello presente nell’area giochi

L’intervento ha lasciato soddisfatti gli organizzatori. “Siamo riusciti a coprire tutte le piante che avevano bisogno di aiuto. La ditta, inoltre, ha trattato un pino inizialmente non previsto nell’area giochi per bambini, superando anche le difficoltà che si sono presentate”. Ama, infatti – denuncia Ambrosio – “non ci ha fornito l’acqua, elemento indispensabile per diluire la sostanza inoculata nei pini. Questo non è stato possibile perché non hanno ritenuto ‘pubblico’ l’intervento”.

Il gruppo di ‘Azione’ continua a tenere viva l’attenzione sui pini e sul verde del nostro territorio. “Quando ci sarà la prossima stagione vegetativa spiega Ambrosio – “si potrà valutare se i pini hanno reagito al trattamento e prendere le decisioni più opportune per gli interventi successivi”.

Per la stagione estiva, chiude la consigliera di ‘Azione’, “l’attenzione si sposta sull’innaffiamento. Nei mesi scorsi sono stati messi a dimora numerosi alberi, come ad esempio i nuovi platani a via dei Prati Fiscali. Ma qualcuno li sta curando? Come Lista Calenda vigileremo sulla cura del verde nel nostro territorio”.

“L’assessorato ombra” proposto da Calenda s’ispira al modello anglosassone. Si tratta di una giunta di opposizione speculare a quella della maggioranza e formata da assessori del partito. Una forma di opposizione considerata dai calendiani più strutturata ed organizzata, che vede in Silvia Ambrosio la persona scelta come assessora ombra sui temi del Verde e dell’Ambiente. 

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