13 Marzo 2021 - 18:31 . Montesacro . Retesociale
Dalle famiglie in difficoltà ai senza dimora, così la Croce rossa di Montesacro affronta l’emergenza
di Valerio Valeri
Stefano Prili, 60 anni, è membro del comitato municipi 2 e 3 di Croce rossa e da quando è diventato volontario, cinque anni fa, ha iniziato subito a occuparsi delle attività dell’area sociale, diventandone delegato. L’assistenza alle famiglie vulnerabili e ai senza dimora del territorio sono fin dall’inizio i suoi campi di azione principali. “Quando sono arrivato – racconta a Roma H24 – ho trovato una buona organizzazione, ma negli ultimi anni devo dire che il livello qualitativo si è alzato molto, ci siamo professionalizzati e lavoriamo per migliorarci ulteriormente”.
Una delle attività chiave del comitato, che permette alla Croce rossa di assistere ad oggi oltre 250 famiglie disagiate, è la raccolta alimentare svolta in collaborazione con i principali supermercati dei nostri quartieri. “All’inizio ne facevamo una al mese – continua Stefano – oggi siamo a tre o quattro, a volte per un intero weekend. Inoltre abbiamo aperto un canale privilegiato con entrambi i Municipi (II e III, ndr) che ci segnalano tramite i servizi sociali le situazioni più critiche su cui intervenire”.
A settembre scorso a Colle Salario è stato anche aperto un emporio solidale. “E’ un luogo dove ridiamo dignità alle famiglie (79 nuclei) – spiega – che possono scegliere ciò che più è utile alle loro esigenze. Non vogliamo più limitarci alla semplice consegna del pacco alimentare, il nostro scopo è registrare le difficoltà ed entrare in connessione con le persone”. Con l’emergenza freddo si sono poi attivate importanti collaborazioni tra Croce rossa e istituzioni. “Prestiamo servizio al centro d’accoglienza di via Gentiloni al Nuovo Salario – sottolinea Prili – dove trovano rifugio per la notte alcuni senza dimora della zona. Dal 16 gennaio poi siamo anche a via Cifariello”. La stretta collaborazione con gli enti locali ha fatto sì, inoltre, che il comitato venisse chiamato a fornire assistenza diurna e notturna al centro anziani di via degli Olimpionici, al Villaggio Olimpico (II Municipio), dove per sei mesi hanno trovato ricovero le famiglie filippine rimaste senza alloggio, dopo l’incendio dell’8 agosto 2020 che ha ridotto in cenere le loro abitazioni.
“L’impegno del comitato sul territorio è sicuramente importante anche dal punto di vista numerico – prosegue Stefano – considerando che all’emporio solidale ogni giorno ci sono 2 volontari, alle raccolte alimentari abbiamo dalle 4 alle 5 persone a turno su tre turni più 2 autisti e 2 accompagnatori, inoltre abbiamo un magazzino per i generi alimentari alla Bufalotta aperto quasi sempre dove si adoperano 3/4 volontari ogni volta. Adesso c’è anche un magazzino di abiti a Serpentara, dove accogliamo le donazioni di vestiti nuovi o in eccellenti condizioni che sanifichiamo con l’ozono e confezioniamo nel cellophane”.
La pandemia, come emerso anche dal resoconto fatto dall’assessora Maria Concetta Romano, ha notevolmente cambiato la tipologia di persone che chiedono aiuto. “Prima erano per lo più stranieri, persone totalmente prive di mezzi e a volte anche di un alloggio sicuro – spiega – adesso vediamo arrivare anche giovani, italiani, vestiti dignitosamente e con una macchina di proprietà, che dopo il primo lockdown hanno visto venire meno le risorse necessarie al sostentamento. Ci sono poi molte badanti e colf straniere licenziate dai datori di lavoro che, complice anche il blocco dei voli internazionali, si sono trovate senza casa e senza soldi”. Infine, un passaggio inevitabile su chi vive in strada. “L’emergenza è reale – conclude Prili – e vederli spostati da un luogo a un altro senza soluzioni concrete è una pena per noi. Molti di loro non possono o non vogliono vivere al chiuso, ma chi li guarda da fuori vede solo un ammasso di coperte. Sotto quelle coperte ci sono persone”.
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