9 Settembre 2021 - 21:23 . Cronaca
Enrico Michetti alla libreria Eli, dai rifiuti ai trasporti: “Tuteliamo la romanità”
di Marco Barbaliscia
Un pomeriggio in compagnia di Enrico Michetti. Prosegue il ciclo di appuntamenti con i candidati sindaco della Capitale alla libreria Eli di viale Somalia 50 A, dal titolo “Eli incontra i candidati sindaco. Dieci domande sul futuro di Roma”. Dopo aver ascoltato Roberto Gualtieri (Pd), questa volta, giovedì 9 settembre, è stato il turno del candidato del Centrodestra. L’incontro, inizialmente previsto per le ore 16:30, è slittato quasi di un’ora a causa del ritardo (giustificato) del politico.
Un incidente stradale sulla via Flaminia ha infatti congestionato il traffico, posticipando l’arrivo di Michetti all’Africano. Ultimi metri addirittura a piedi per il candidato, sceso dall’auto prima di sopraggiungere al civico per evitare il ‘tappo’ finale dovuto a un semaforo rosso.
L’attesa non ha comunque fatto perdere il sorriso ai circa quaranta clienti della libreria Eli che si erano riservati un posto nella sala per assistere al comizio del candidato. Accessi contingentati, previa fornitura di Green Pass, e con l’obbligo della mascherina. Per tutti gli altri la possibilità di assistere all’evento nella diretta streaming organizzata sui social dalla libreria.
Un caloroso applauso, poi Tania, giovane libraia, e Lorenzo, hanno selezionato e letto al candidato sindaco del Centrodestra dieci domande su tematiche presentate in questi giorni dai frequentatori della libreria Eli. Le stesse poste a Gualtieri. Un rapido intervento sui libri e l’importanza della cultura (“Dobbiamo attivare politiche che la stimolino”) – attenzione perché torneremo su questo tema – poi la prima macro-tematica è quella della scuola.
Michetti mette in primo piano la lotta contro l’abbandono scolastico. “Il sapere è potere, dice in apertura di risposta, “e consente ad ogni individuo di potersi difendere. Lasciare la scuola equivale all’emancipazione”. Il candidato del Centrodestra pone poi l’attenzione sull’edilizia, richiamando la necessità di controlli ed interventi. Dall’educazione, poi, si passa ai trasporti: “Roma ha bisogno di un’infrastruttura solida su ferro e gomma. Le linee della metropolitano vanno prolungate”.
Un momento di riflessione, poi, viene dedicato al tema dei monopattini, nella giornata in cui, proprio nel quartiere Trieste-Salario, un uomo ha perso la vita sul mezzo ecologico: “Serve una regolamentazione“, dice Michetti. Sul finale dell’incontro, c’è spazio anche per parlare dei rifiuti: “Il piano c’è, solo che non viene messo in pratica. Se sarò eletto darò piena attuazione al piano. Questa è l’unica promessa che posso fare ai romani”.
Diretto, schietto, conciso. Michetti risponde ad ogni domanda senza mai perdere di vista la parola chiave che segna il suo programma: la romanità. “Quello che conta è il bene di Roma. Questo luogo ha perso i suoi tratti distintivi. Bisogna ritrovarla e conservarla, per non farsi sovrastare da altre culture. Roma da sempre rappresenta per tutti la possibilità di un futuro”. Il mio obiettivo? “Ridare alla città almeno un 1% di quello che lei ha dato a me”.
Michetti conclude così il suo intervento, ma non è ancora tempo dei saluti. Marcello Ciccaglioni, fondatore della libreria Eli, prende posto vicino al candidato sul palco. “Questo è per lei, una copia di ‘Una certa Roma’, di Livio Jannattoni”. Nel libro viene raccontata la Roma dei negozi di una volta, che ora stanno pian piano scomparendo: “Serve un intervento” sottolinea Ciccaglioni.
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