Le dimissioni di Mario Draghi da Palazzo Chigi causano uno scossone che, a catena, interessa i vari livelli amministrativi. Nome caldo per il fronte progressista, e per il Lazio, è quello dell’attuale governatore Nicola Zingaretti.  

Zingaretti potrebbe guidare una lista Pd con ancora i galloni da governatore (la legge non prevede l’incandidabilità) e poi, in caso di elezione, avrebbe sessanta giorni di tempo per scegliere tre Regione e Parlamento (Camera o Senato è da decidere).

Per la Pisana, invece, si scalda il motore delle primarie per scegliere il successore di Zingaretti. Intanto, il dem parla già da candidato: “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone — scrive Zingaretti su Facebook citando Eleanor Roosvelt —. Siamo in campagna elettorale. Ora è il tempo per tutte e tutti di passione e proposte. Con estrema chiarezza: politiche per il lavoro, la scuola, la conoscenza, la sostenibilità ambientale e sociale, la parità di genere. L’impegno per lo sviluppo e contro le disuguaglianze”.