30 Dicembre 2021 - 8:53 . Scuola

Covid, i presidi del Lazio: “Tamponi agli studenti dopo le vacanze o sarà caos”

Una classe
Una classe

“No al prolungamento delle vacanze natalizie purché, in vista del rientro in classe, sia previsto uno screening per gli studenti”. La richiesta arriva dai presidi di Roma e di tutta Italia, mentre continua a salire il numero dei contagi soprattutto tra i giovani sotto gli 11 anni.

“Negli ultimi giorni abbiamo avuto molti contagi, ma abbiamo un’altissima percentuale di studenti vaccinati, soprattutto tra il 17 e i 18 anni – spiega Marina Di Foggia, vicepreside dell’Istituto Einaudi di via di Santa Maria alle Fornaci alla Dire – il problema sono i più piccoli: i giovani tra il primo o il secondo anno. Siamo molto preoccupati perché se la situazione era grave già all’inizio delle vacanze, immaginiamo cosa potrà essere alla fine“. Secondo la vicepreside, quindi, la soluzione potrebbe essere una campagna di screening tramite tamponi. Se non è possibile per tutti gli alunni, “almeno per gli studenti non vaccinati, trovando una formula che ci permetta di venir incontro alle famiglie, anche economicamente”.

Sulla stessa linea Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio: “Le Asl non riescono a fare neanche più i tamponi di fine testing, le famiglie devono procedere in autonomia e pagare i tamponi: con i contagi che vediamo in questi giorni, il sistema dal 7 gennaio salterà completamente –scrive in un post sulla sua pagina Facebook –. A margine, noi dirigenti scolastici anche in ferie (giorno di Natale compreso), stiamo gestendo positività e quarantene degli alunni per responsabilità a noi assegnate da normativa nazionale: siamo stanchi di promesse e buone intenzioni”.

E il presidente dell’Anp Roma, Mario Rusconi, rincara la dose: “Organizzare la ripresa  – spiega all’AdnKronos – diventa un problema quando manca il personale, mi riferisco a docenti o personale Ata (tecnico amministrativo, ndr), così come predisporre la Dad per gli alunni che dovranno rimanere a casa. Ma soprattutto temiamo che la quarta ondata sia ancora all’inizio (così come riferiscono le fonti sanitarie accreditate) per cui la ripresa non sarà delle più serene. Agli studenti e alle loro famiglie dobbiamo dare certezze e serenità, in queste condizioni non possiamo farlo”.