10 Marzo 2021 - 5:19 . Flaminio . Sport
Stadio Flaminio alla Roma, l’architetto Schiavone: “Il progetto è pronto, vincoli superabili”
Con la rinuncia ufficiale da parte della proprietà della As Roma al progetto di Tor Di Valle, area che nei piani dell’ex proprietario James Pallotta avrebbe dovuto ospitare il nuovo impianto del club giallorosso, gli scenari che si aprono davanti alla nuova dirigenza, ora guidata da Dan e Ryan Friedkin, sono molteplici.
Uno di questi è la ristrutturazione completa dello stadio Flaminio, abbandonato ormai dal 2011, quando per l’ultima volta, il 12 marzo, la Nazionale italiana di rugby disputò al suo interno un match ufficiale del torneo Sei Nazioni per poi traslocare all’Olimpico.
Mauro Schiavone, l’architetto che ha firmato nel 2014, su incarico di Risorse per Roma (società partecipata interamente di Roma Capitale), un piano di fattibilità per la riqualificazione dello stadio Flaminio, ha parlato a RomaH24 di questa possibilità.
“Se lo stadio Flaminio può diventare la nuova casa dell’As Roma? Assolutamente sì. Nel piano che presentammo insieme all’ingegner Saverio Mandetta era prevista la riqualificazione dell’impianto in tre fasi, fino al raggiungimento di una capienza di circa 48.000 spettatori. Basterebbe riprendere quel progetto che è già pronto e in mano al Comune”, ha spiegato Schiavone.
“Occorrerebbe creare un tavolo di coordinamento che metta insieme tutte le parti coinvolte, dal Comune alla società agli eredi di Pier Luigi e del figlio Antonio Nervi (gli architetti che progettarono l’impianto per le Olimpiadi del 1960, n.d.r.)”, ha spiegato l’architetto esperto di impiantistica sportiva.
Per quanto riguarda i vincoli presenti sullo stadio e sull’area circostante, secondo l’architetto Schiavone sarebbero tutti facilmente superabili: “Per quanto riguarda quello architettonico, all’epoca del nostro studio coinvolgemmo direttamente gli eredi Nervi che si erano detti pronti ad accogliere il progetto. C’è poi quello archeologico, per la presenza di una necropoli interrata di sette metri, che con un intervento di riqualificazione potrebbe riemergere e venire finalmente valorizzata. Sarebbe un’ottima opportunità”.
Ma quali sarebbero i vantaggi per l’As Roma nel prendere come nuova casa il Flaminio? “Si tratta di uno dei pochi stadi in Italia concepiti alla europea“, ha detto Schiavone. “Si trova a un passo dal centro storico ed è facilmente raggiungibile con i mezzi, visto il collegamento con i tram. È uno dei pochi stadi che può funzionare 365 giorni all’anno”.
Secondo Schiavone: “Vedere le partite al Flaminio sarebbe totalmente un’altra cosa rispetto all’Olimpico, con i tifosi vicino al campo, ma non solo: all’interno sono presenti una piscina, molte palestre e spogliatoi e uffici, sarebbe veramente un luogo polifunzionale“.
Ma quanto costerebbe mettere in pratica questo progetto di riqualificazione del Flaminio? Secondo le indiscrezioni apparse sui media negli ultimi giorni, la nuova proprietà giallorossa sarebbe pronta a investire una cifra intorno ai 3-400 milioni di euro per il nuovo stadio: “Una cifra abbondantemente sufficiente“, la risposta di Schiavone. “Con un investimento del genere sarebbe possibile intervenire non solo sull’impianto ma su tutta la zona circostante, da anni in condizioni di evidente degrado”.