30 Gennaio 2021 - 7:45 . montesacro . Cronaca
Piazza Sempione, un ring per il Pd
di Valerio Valeri
Il progetto di pedonalizzazione di piazza Sempione, piano che prevede la chiusura al traffico dell’intera area con l’eliminazione di gran parte dei parcheggi attuali e lo spostamento della statua della Madonna, sta facendo emergere, ancora una volta, dissapori e divisioni interne alla coalizione di Centrosinistra, in particolare nel Pd. Solo l’ultima puntata di una storia travagliata che ha vissuto una breve tregua nel 2018, quando tutti convogliarono sul nome di Giovanni Caudo per tornare a vincere a Montesacro, dopo l’anno e mezzo di intermezzo Cinquestelle firmato Roberta Capoccioni.
A riaccendere i riflettori sulla questione è l’insegnante-scrittore-traduttore Christian Raimo, con il quale il Pd non ha mai avuto un rapporto idilliaco. La sua nomina nella giunta di Montesacro, nel giugno 2018, non ha fatto altro che avvicinare i contendenti portandoli all’interno di un campo di battaglia più ristretto, ovvero quello del palazzo di piazza Sempione. “Una giunta squilibrata”, protestò più volte qualche esponente del partito di Zingaretti, in particolare gli allora “renziani” Maria Teresa Ellul e Filippo Maria Laguzzi. In effetti il professor Caudo ha governato fino ad oggi con una squadra molto meno “politica” del solito, pescando soprattutto tra le esperienze culturali, sindacali e sociali “civiche” della Capitale, con solamente Leoncini e Pieroni al suo fianco in quota Pd. Nel 2019, addirittura, in molti nelle fila della maggioranza fecero fatica a difendere Raimo, scrittore classe ’75 dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei suoi confronti dopo alcune dichiarazioni mal digerite fatte sull’arresto di Cesare Battisti, ex terrorista latitante.
Oggi, con le elezioni alle porte (Covid permettendo), le acque si stanno nuovamente iniziando a muovere e il mega progetto di restyling della piazza municipale, una sorta di lascito di Caudo prima di tentare l’avventura delle primarie Pd, sta assumendo i tratti ben distinti del pomo della discordia. Qualche malalingua potrebbe dire che è un pretesto per rompere definitivamente con l’esperienza caudiana, rimettendo in mano alla politica dei partiti il Municipio. La spaccatura più o meno forte tra la giunta (una parte) e la maggioranza consiliare è evidente, anche se perfino all’interno della giunta le posizioni non sono tutte uguali: c’è chi è molto più legato al mini sindaco (l’assessora al sociale Maria Concetta Romano), chi lo appoggia pur mantenendo una forte autonomia, data probabilmente da un ego che impedisce un’effettiva subalternità (vedi Raimo).
Lo scatto in avanti di Caudo, che ha affidato lo scorso 25 gennaio alle pagine di “Repubblica” il progetto finale di pedonalizzazione, non è piaciuto per niente alla maggior parte dei “dem” del quartiere, consiglieri e assessori. Il mal di pancia già si è avvertito con le dichiarazioni di Simona Sortino, consigliera Pd eletta grazie alla sua attività nel comitato di quartiere di Città Giardino. E infatti lunedì primo febbraio quasi tutto il partito territoriale, inclusi il coordinatore romano Riccardo Corbucci e il consigliere capitolino Marco Palumbo, si riunirà sulla piattaforma Zoom per aprire il dibattito con i cittadini. Una decisione, quella di aprirsi alla cittadinanza, che ha fatto storcere il naso all’assessore Raimo, che in un lungo post Facebook ha espresso fastidio per le voci fuori dal coro avvicendatisi negli ultimi giorni. Tanto che Corbucci ha sentito il dovere di ribadire, proprio sotto al post di Raimo, la legittimità di un’iniziativa del genere. E ha punzecchiato l’intellettuale romano: “Nel Pd ci sono sensibilità politiche varie che rappresentano molto di più di singoli nominati assessori senza essere mai passati per le elezioni, che significa confrontarsi con i cittadini. Essere nominati da qualcuno diverso dai cittadini significa legarsi inevitabilmente ai voleri e alle idee di chi ti ha nominato”.
Ma c’è qualcuno, tra i “dem”, che non la pensa tanto diversamente da Raimo e si chiede quanto sia opportuno fare un’assemblea pubblica con il simbolo del partito, rischiando anche di prendersi le critiche dei residenti. Qualora ce ne fossero, pensa qualcuno, sarebbe più opportuno che venissero rivolte direttamente al presidente Caudo e all’assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Pieroni.
Insomma, il ring sembra nuovamente allestito, i contendenti infilano i guantoni, ma ancora una volta la sfida non sembra essere solo tra opposte fazioni. Alcune assenze – vedi quella della consigliera Sara Alonzi dal dibattito online di lunedì – o le parole non proprio al miele del presidente del consiglio Yuri Bugli sul post di Caudo relativo alla morte di un senza fissa dimora, oltre ai movimenti non proprio impercettibili che vorrebbero Pieroni come possibile nome per la corsa al Municipio, appoggiato da una parte dei “dem” locali, lasciano intendere che qualche aspro confronto potrebbe esserci anche tra compagni della stessa variegata e tumultuosa scuderia, chiamata Centrosinistra.