19 Giugno 2020 - 19:06 . Flaminio . Cronaca

Moria di pesci nel Tevere, gli animalisti: “È un mistero, siamo preoccupati”

Pesci morti nel Tevere
Pesci morti nel Tevere

Continua il giallo sulla strage di pesci nel Tevere. I volontari dell’Organizzazione internazionale per la protezione animali, i primi che hanno lanciato l’allarme nel fine maggio scorso, si dicono adesso preoccupati: “Vorremmo sapere anche noi cosa è accaduto – denuncia Claudio Locuratolo, 56 anni, responsabile della sezione Oipa di Roma – purtroppo, a oggi, tutti i test effettuati non hanno dato esiti esaurienti. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale e l’Istituto di zooprofilassi stanno svolgendo esami suppletivi sulle carcasse e sull’acqua, siamo tutti in attesa dei risultati anche se, a questo punto, temo che la verità non venga fuori”.

Pesci morti nel Tevere

Dai primi esami svolti, sono state rilevate tracce di due pesticidi, uno addirittura fuori legge dal 2018. “Secondo l’Arpa – chiosa l’ambientalista – la quantità disciolta nell’acqua di questi pesticidi non sarebbe tale da aver causato l’ecatombe di pesci, resta preoccupante però il fatto che siano presenti nel Tevere”.

Il 28 maggio scorso, nel tratto da Ponte Milvio e Castel Sant’Angelo, centinaia di pesci galleggiavano morti sulle sponde del fiume. A indagare sul fenomeno sono stati chiamati l’Arpa Lazio (per le analisi delle acque) e l’Asl Roma 1 (per l’analisi delle carcasse). Sul banco degli imputati, in attesa di verdetto, sono per adesso due pesticidi, il Clothianidin, un fitofarmaco dichiarato fuori legge nel 2018 poiché altamente tossico per le api, e la Cipermetrina. Tuttavia, un rapporto preliminare dell’Arpa dichiara che “entrambe le sostanze sono presenti in quantità tali nei campioni prelevati da non essere mortali per i pesci”.

Il mistero, dunque, continua. 

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