22 Settembre 2019 - 10:40 . Flaminio-Parioli . Cronaca

Forte Antenne cade a pezzi, la denuncia del Gruppo archeologico romano

Forte Antenne cade a pezzi. A lanciare l’allarme sullo stato di abbandono di una delle meraviglie del nostro quartiere è il Gar, Gruppo Archeologico Romano. L’antica struttura che svetta su Villa Ada e l’immissione dell’Aniene nell Tevere ha più ferite per l’incuria delle istituzioni che per gli scontri bellici.

L’area circostante è una discarica a cielo aperto

Al suo interno giacciono pile di copertoni abbandonati, auto e baracche arrugginite. La vegetazione è completamente fuori controllo. A preoccupare di più sono però i crolli. “Dal punto di vista murario la struttura del forte era integra fino a 10 anni fa – spiega a RomaH24 Rolando Paolucci del Gar -. Poi è venuto giù un terrapieno. È accaduto nella zona sopra i vecchi magazzini delle artiglierie. Un muro di contenimento non ha più tenuto la terra di riporto”.

Gli spazi interni del Forte

Un vero peccato perché il sito fa parte dei 15 forti costruiti a Roma sul finire dell’Ottocento. Alcuni di questi vivono ancora di attività ed eventi, come il Forte Prenestino. Ma Forte Antenne no. Edificato tra il 1882 e il 1891 per presidiare il fronte settentrionale della città, compresa la via Salaria e la ferrovia Roma – L’Aquila – Pescara, è un luogo che avrebbe molteplici potenzialità. Eppure ad avanzare giorno dopo giorno è solo il degrado.

Uno scorcio dell’area esterna di Forte Antenne

A tenerne viva la memoria sono proprio i volontari del Gar. Ma loro stessi, durante le visite che organizzano gratuitamente, sono costretti a farsi luce nei tunnel con la torcia del cellulare. E devono evitare le “zone rosse”, ormai interdette perché non più sicure. Un messaggio poi al II Municipio: “Il Gar riconosce il lavoro di via Tripoli per la bonifica del sito e la collaborazione con le associazioni per divulgare la memoria e la conoscenza del forte e della città perduta di Antenne – conclude Paolucci -. Ci auguriamo di poter riprendere un dialogo costruttivo con Roma Capitale per arrivare a un piano di recupero della struttura”.

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