9 Febbraio 2020 - 13:08 . Flaminio-Parioli . Retesociale
Emergenza inverno, così Sant’Egidio si prende cura dei senzatetto
Pasti caldi, volontari e coperte, per riscaldare la notte dei senzatetto del II Municipio. Il grido d’aiuto lo lancia la Comunità di Sant’Egidio attraverso alcuni post pubblicati venerdì 6 febbraio sulle pagine Facebook del nostro quartiere. Il responsabile della comunità, Alessandro Moscetta, nei post indica il modo, il luogo e l’orario per incontrare i volontari della comunità, attivi nelle nostre zone, consegnare le coperte, il cibo e presentarsi come volontario.
“Ora che le temperature scendono sotto lo zero la priorità di Sant’Egidio è occuparsi di tutti i senza fissa dimora della Capitale che devono sopportare il gelo invernale” – spiega Moscetta – “Lunedì 10 e mercoledì 12 alle ore 20 ci incontriamo nelle parrocchie di San Giuseppe e Sant’Agnese di via Nomentana per cucinare i pasti caldi che andremo a consegnare. Non è sempre agevole preparare i 50 pasti, quindi abbiamo bisogno di ristoratori che ci diano una mano e di volontari che consegnino il cibo“. Al riguardo i materiali da consegnare: “Servono coperte per garantire la sopravvivenza al freddo durante la notte“.
A proposito delle ragioni che conducono alcune persone a dormire su cartoni per strada, il responsabile racconta la sua esperienza:” I motivi per cui una persona può trovarsi in certe condizioni sono tanti, alcuni hanno solo perso il lavoro in un’età in cui non è sempre possibile reinserirsi nell’ambito lavorativo. Altri hanno problemi di salute e familiari, alcuni hanno gravi problemi di alcolismo“.
Alla domanda: che cosa possono fare i cittadini? Risponde così: “Intanto sarebbe meglio dimostrare meno indifferenza: quando li si incontra per la strada, non fare finta di niente. L’approccio giusto è quello di chiedere il nome della persona per dimostrare che ti interessi a lui, perché ha anche lui un’identità che spesso viene ignorata. Se è un fumatore, offrire una sigaretta può essere il modo giusto per allacciare una conversazione”.
Per chi volesse aiutarli ma non sa come fare? “Passare attraverso le organizzazioni come la nostra è possibile sostenerli. Esiste una guida Michelin per poveri, con una lista di tutte le associazioni a cui possono rivolgersi. L’ideale è condurre le persone bisognose verso quelle associazioni”. Qual’è l’errore più comune che fanno i cittadini? “Fare promesse di lavoro (che non verranno mantenute) e dare soldi”
L’istituto Sant’Egidio, che si occupa di assistere tutte le fasce deboli della popolazione della capitale, ieri 8 Febbraio, ha celebrato il 52esimo anniversario dalla fondazione con una messa eucaristica svoltasi alla Basilica di San Giovanni in Laterano e una grande festa aperta a tutti. Il numero di telefono da contattare, per partecipare come volontario alla raccolta, è 334 8135420.