2 Maggio 2021 - 14:23 . Africano . Curiosità

Via Homs, l’area verde prima del parcheggio “immortalata” da un residente – Foto

di Valerio Valeri

Chi oggi ha a malapena vent’anni e risiede in zona Africano, di via Homs e via Cirenaica può ricordare solo il parcheggio da quasi 300 posti realizzato dopo la chiusura del garage multipiano di via Tripoli. Ma c’è chi ha conservato la memoria di cosa fosse quello spiazzo ben prima dell’arrivo delle automobili. 

Massimo Di Tecco, 75 anni, è un impiegato di banca in pensione e si è trasferito in via Assab quarantaquattro anni fa. Dalla finestra quello che vedeva era un’area verde: “Seppur incolta – spiega – e recintata con della lamiera ondulata, era comunque una cosa positiva per chi di noi andava a lavorare in centro. Ci isolava dal traffico, del quale arrivavano solo suoni e rumori attenuati. Di fronte casa avevamo un panorama, di cui la parte più interessante era un muretto di tufo parzialmente diroccato dove si appoggiavano gli alberi sottili che non impedivano la vista”.

Massimo, che da sempre nel tempo libero ha dedicato qualche ora alla pittura, nel 1994 ha deciso di trasferire su tela ciò che i suoi occhi potevano osservare dalla finestra di casa. Ha così raffigurato fedelmente l’area verde, divenuta dodici anni dopo un parcheggio e oggi nuovamente al centro dell’attenzione dei residenti, a causa dell’ampliamento in corso da parte della ditta che lo gestisce. 

“Verde in città”, il quadro di Massimo Di Tecco

“L’insieme appariva come un grande prato con cespugli di vari aspetti e colori – continua a descrivere Di Tecco – , erba, rovi ed alberelli che si arricchivano di fiori a primavera. Si produceva uno stimolante contrasto tra natura e palazzi che rendeva ambedue pura materia pittorica, accolta in una estensione grandangolare. Da questo è nato il titolo del quadro:’Verde in città’. Ora l’ex prato è ingombro di auto su due livelli e il muro di tufo non si vede più, nascosto da alberi che sono cresciuti a ridosso delle nostre case. Non abbiamo più il panorama“.

“Il parcheggio doveva essere provvisorio – racconta ancora – , così almeno ci aveva detto un ingegnere del Comune e la destinazione d’uso era stata confermata a verde pubblico e a servizi pubblici di livello locale.
Invece il parcheggio è sempre là e dei potenti fari lo illuminano per tutta la notte. In più sono stati chiusi tutti gli ingressi che prima ti consentivano almeno di fare una passeggiata nel sentiero lastricato vicino agli alberi”.