17 Settembre 2020 - 14:49 . Trieste-Salario . Cronaca
Pini, continua la lotta alla cocciniglia: il 24 settembre flash mob a corso Trieste
Continua senza sosta la lotta del quartiere per salvaguardare gli storici pini di corso Trieste. A minacciarli è un pericolo (quasi) invisibile, la cocciniglia tartaruga. Si tratta di un minuscolo parassita proveniente dal Nord America (probabilmente trasportato da un cargo) che prima ha raso al suolo i pini della Campania e poi, per vicinanza geografica, ha attecchito anche nel Lazio.
L’insetto, che nell’area d’origine è tenuto a bada dalle basse temperature, alle nostre latitudini ha trovato terreno fertile dove proliferare, soprattutto d’estate. Prova della sua presenza è la melata, una sostanza zuccherina e appiccicosa, che la cocciniglia espelle dopo essersi nutrita della linfa delle piante.
Tracce della cocciniglia sono infatti facilmente riscontrabili a corso Trieste, come aveva documentato RomaH24 già ad agosto. Sotto scacco, però, sono anche i pini piantati nelle loro vicinanze, da piazza Verbano a via Volsinio. L’insetto, infatti, si sposta facilmente da una zona all’altra grazie ai venti.
Che fare, quindi? Per giovedì 24 settembre, alle 17.30, il comitato “Salviamo i pini di corso Trieste” ha organizzato un flash mob nelle aiuole centrali della strada, con appuntamento all’altezza di piazza Trasimeno.
“I partecipanti si collocheranno, distanziati e con le mascherine, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, sotto gli alberi, con cartelli che illustrino le nostre istanze – si legge sul gruppo Facebook del comitato -. Chiediamo al Comune e alla Regione di monitorare lo stato di salute dei pini e di tutte le piante ad alto fusto che arricchiscono e rendono più vivibile la strada, soprattutto alla luce della epidemia da Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga) che sta infestando i pini di Roma a grandissima velocità, e contro la quale non è stato preso ancora alcun provvedimento”.
Ma come si può combattere il parassita? A donare una speranza agli amati pini del quartiere e di tutta Roma è Gian Pietro Cantiani, dottore forestale iscritto all’ordine degli agronomi di Roma. Cantiani, insieme a un team di esperti, da circa un anno sta applicando un protocollo, chiamato “metodo Corradi” dal nome dall’agronomo che l’ha ideato, che sta dando ottimi risultati. “Da circa un anno – spiega Cantiani – per conto di alcune aziende con le quali collaboro e soltanto in aree private di Roma, tra cui quelle del I e del II Municipio, svolgiamo trattamenti endoterapici. In pratica somministriamo ai pini, tramite una specie di iniezione, prodotti sia nutrienti, sia antiparassitari che, risalendo lungo il sistema linfatico, raggiungono la chioma e sconfiggono la cocciniglia”.
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