22 Giugno 2022 - 18:36 . Cronaca
Morte del maresciallo Fasano, il caso non si chiude. Il Gip dispone l’autopsia
Le indagini non si archiviano, la storia non si chiude. Si aspettano, invece, risposte chiare. Perché quelle che sono state date finora non hanno convinto la famiglia del maresciallo dei carabinieri Eugenio Fasano, 43 anni. E nemmeno il Giudice per le indagini preliminari Nicolò Marino, che ha disposto l’autopsia sul corpo del carabiniere, deceduto in circostanze ancora da chiarire il 24 gennaio 2019, dopo una partita di calcetto con i colleghi.
Secondo la versione ufficiale, sarebbe morto a causa di un malore improvviso. Ma i dubbi sono ancora tanti. Per questo il Gip, Nicolò Marino, nella camera di Consiglio del 22 giugno, ha disposto che il pubblico ministero, Roberta Capponi, effettui tutte le indagini suppletive necessarie a vederci chiaro sulla vicenda, a partire dall’autopsia, che non era mai stata effettuata prima. Nonostante fosse stata più volte richiesta dalla famiglia. Sarà quindi riesumato, dopo oltre tre anni e mezzo, il cadavere del maresciallo. La prossima udienza è stata fissata per il 15 marzo 2023.
Il caso del maresciallo Fasano, intanto, è arrivato anche in Parlamento: durante la seduta del 16 giugno di Palazzo Madama, il senatore del Gruppo Misto e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sul giallo del carabiniere.
Questo il testo: “Ai Ministri della Giustizia, della Salute e della Difesa. – Premesso che: da quanto si apprende da notizie stampa apparse su la Repubblica del 29 luglio 2021 (“Roma: il giallo del maresciallo morto dopo la sfida a calcetto con i carabinieri. La famiglia: ‘chi sa parli’”), Il Messaggero dello stesso giorno e dalla trasmissione RAI Chi l’ha visto del 15 dicembre 2021 risultano poco chiare le circostanze della morte del carabiniere Eugenio Fasano, di 43 anni, deceduto il 24 gennaio 2019; sul giornale on line RomaH24 del 13 giugno 2022 (“Eugenio Fasano ucciso a calci e pugni, parla il dottor Labella autore della perizia richiesta dalla famiglia del carabiniere”) è riportata la notizia della presenza di una consulenza medico-legale che ipotizza possibili responsabilità di terzi nella causazione della morte, nonché della fissazione per il prossimo 22 giugno dell’udienza ove si discuterà la richiesta di archiviazione del procedimento instaurato presso la Procura della Repubblica di Roma, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto; se siano stati disposti e con quali esiti gli opportuni controlli presso gli uffici e le strutture sanitarie coinvolte nell’evento”.
RomaH24 ha per prima raccontato il giallo della morte del maresciallo Fasano, che prestava servizio nella caserma di via Clitunno ed era amato dal quartiere in cui viveva, il Trieste-Salario. Marito e padre di due bambine, Fasano amava lo sport. Le partite con i colleghi erano quasi un appuntamento fisso. In quel pomeriggio del 22 gennaio 2019 al circolo Antico tiro a volo di via Vajna, però, Eugenio gioca l’ultima partita della sua vita. Secondo la versione ufficiale, dopo l’incontro sul campo, Fasano ha un malore. Sul posto viene chiamato prima un medico dell’Arma e solo dopo il 118. Il carabiniere arriva al pronto soccorso del Policlinico Umberto I un’ora e mezzo dopo il presunto malore. Con lesioni che appaiono difficilmente attribuibili a un infarto. Nella cartella clinica risultano 11 costole fratturate, una lesione a un’arteria, la perforazione di un polmone e dello sterno. “Ferite provocate da un’aggressione con calci e pugni” sostiene il dottor Donato Labella, che ha redatto una perizia medico-legale in qualità di perito di parte della famiglia del carabiniere. “Dopo l’esame dei dati e dei documenti visionati, nessun medico si sentirebbe di affermare, come gli illustri colleghi del CTU (Consulenza tecnica d’ufficio, ndr), che il decesso del signor Fasano Eugenio rappresenta una morte improvvisa da sport con assoluta certezza – scrive Labella nella perizia medico legale –. Non solo non c’è la assoluta certezza, ma ci sono molti dubbi”.
Si attende ora l’autopsia, per accertare una volta per tutte, cosa o chi abbia ucciso il maresciallo Fasano.