2 Settembre 2020 - 12:23 . Trieste-Salario . Salute

Dall’alchimia alla chimica, a cura della dottoressa Carani della Farmacia Verbano

Farmacia Verbano
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Continuano gli approfondimenti a cura della dottoressa Carani della Farmacia Verbano su RomaH24. Oggi si parla di alchimia e chimica.

L‘alchimia è un misto di pratiche operative e di attività speculative, che convergono sulla ricerca della perfezione e della conoscenza del soprannaturale, con il fine ultimo di appropriarsi del mistero della vita.

Tuttavia gli alchimisti sottoponevano sempre l’attività speculativa al controllo dell’esperienza, effettuato nei loro laboratori.La pratica di laboratorio era, infatti, il mezzo con cui gli alchimisti pensavano di raggiungere la vera conoscenza ed ottenere la trasmutazione dei metalli in oro.

Ma come trasformare i metalli in oro prezioso? Questi ed altri segreti sono racchiusi nel laboratorio dell’alchimista del Museo di Storia dell’Arte Sanitaria, dove possiamo osservare gli strumenti di lavoro dell’alchimista come: gli alambicchi, la cucurbita, l’athanor e la bilancia. L’alchimista non aveva però bisogno di una bilancia di precisione in quanto per lui le variazioni di peso avevano scarso significato.

Bilance del Laboratorio Alchemico – Museo dell’Arte Sanitaria, Roma

Secondo le leggende, l’alchimia nacque in Egitto, ed ebbe per molto tempo una straordinaria importanza culturale e filosofica, come ci è documentato dall’interesse verso questo sapere da molti personaggi, tra cui ricordiamo Newton, il padre della fisica moderna.

Al dottor Alberto Russo, chimico, chiedo di spiegare la relazione tra chimica moderna ed alchimia:

“Questo metodo di ricerca spirituale portò, come conseguenza pratica delle varie fasi di procedimento per giungere alla trasmutazione, ad affinare vari procedimenti analitici, a ideare nuovi strumenti di laboratorio, come l’alambicco, e a elaborare metodi di produzione di materiali, all’epoca preziosi, come la porcellana.

Vero è, però, che non sempre dietro le cosiddette trasmutazioni alchemiche vi fosse una ricerca esoterica: proprio la produzione della porcellana si deve a un abile “truffatore” (Böttger) che, ai primi del 1700. alla corte del re di Polonia, non riuscendo a trasmutare realmente i metalli in oro (come invece faceva in pubblico, da esperto prestigiatore), salvò la pelle studiando seriamente e arrivando a produrre la porcellana (grazie all’aiuto di un vero scienziato, von Tschirnhaus). A quel tempo il metodo di produzione della porcellana era sconosciuto in occidente, per cui riuscire nell’impresa di produrla rappresentava qualcosa di altamente prezioso. In ogni caso, forse fu proprio grazie alle trasmutazioni alchemiche come metodo di conoscenza, che si posero le basi della ricerca scientifica sulle trasformazioni delle sostanze, favorendo la nascita della chimica vera e propria”.

Allora quale fu lo scienziato che pose per primo le basi della chimica moderna? 

Fu grazie allo studio dei processi alchemici e servendosi di una bilancia che il chimico francese A. L. Lavoisier nel 1789 eseguì accurate misure di massa dei reagenti e dei prodotti delle reazioni ed arrivò a teorizzare la legge di conservazione delle masse, ponendo le basi teoriche della chimica moderna, questo non lo salvò dall’essere ghigliottinato nel 1794”.

L’utilizzo della bilancia in laboratorio, per studiare i fenomeni in modo quantitativo, fu quindi l’innovazione che produsse un profondo mutamento nello studio dei fenomeni chimici, fino ad allora a carattere quasi esclusivamente qualitativo.

Bilancia di precisione della Farmacia Verbano – Roma

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