9 Luglio 2019 - 8:05 . Somalia . Curiosità
Da casa dei ferrovieri a set cinematografico, così è cambiato viale Somalia
Porta il nome di un’ex colonia italiana in Africa. Viale Somalia è una delle principali arterie del Trieste-Salario. Strada commerciale ben collegata, incastonata tra piazza Gondar e via Salaria, si trova a ridosso della stazione Nomentana, e pochi passi da Villa Chigi, “il giardino di casa”. Prima della guerra, lungo viale Somalia nascono numerose abitazioni popolari destinate ai ferrovieri, demolite durante il conflitto per lasciar posto a un’edilizia residenziale anni ’60 e ’70, destinata alla media e benestante borghesia, dai professionisti ai funzionari di stato, fino a persone di cultura provenienti non solo da Roma ma anche da altre parti d’Italia.
Qualcuno in zona dice: «Il cinema ama viale Somalia». Sì, perché è dagli anni Cinquanta che qui si girano scene di film. La prima fu l’inseguimento di Aldo Fabrizi a Totò nel ’51 in Guardie e ladri, che inizia proprio all’angolo con via Salaria. Poi dal ’53 la lista di pellicole si allunga: La valigia dei Sogni di Luigi Comencini, I soliti ignoti di Mario Monicelli, Il segno di Venere di Dino Risi e altri ancora, fino ad arrivare al presente, con Michele Placido regista che ambienta alcune scene dello sceneggiato Suburra da Kent.