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Tutti i problemi del cantiere lumaca di via Alessandria
di Paolo Riggio“Al posto della voragine, ora c’è una piscina. Cosa sta accadendo alle fondamenta dei nostri palazzi?”. La “piscina” di cui a RomaH24 parla S.T., inquilina di via Alessandria che preferisce restare anonima, è quella che in questa settimana di inizio marzo si è formata per il problema alle fogne. Che poi è la ragione del cantiere aperto da Acea a maggio nel tratto compreso tra piazza Alessandria e via Reggio Emilia. Maggio 2019. Avete capito bene. Tra un po’ spegnerà la sua prima candelina.
S.T. teme che l’allagamento nel perimetro di scavo possa ripercuotersi sulla stabilità degli edifici. “La situazione è così da venerdì 28 febbraio – spiega a RomaH24 – abbiamo parlato con gli operai e ci dicono che non c’è alcun pericolo. I residenti però sono preoccupati, questi palazzi sono molto vecchi e hanno risentito dei lavori. Non vorrei che ci fossero ulteriori problemi”.
C’è poi un’altra questione. E per questa non c’è bisogno di rilievi scientifici: è così e basta. È l’inquinamento acustico causato dai lavori: “Iniziano alle 7 di mattina – prosegue S.T. con tono sconsolato – e vanno avanti tutto il giorno. Oltre al rumore insopportabile, aggiungo anche la puzza. Ci toglie il respiro da due anni”. Quindi, prima che iniziassero i lavori.
Stando a quanto sostenuto a RomaH24 da Valentina Caracciolo, presidente della commissione lavori pubblici del Municipio, “gli scavi dovrebbero concludersi a fine mese”. Prudentemente, Caracciolo non ha detto di quale anno.
Tornando seri, la presidente ha ricordato – lo ha fatto su Facebook – che qui il Municipio non ha competenza: “È giurisdizione di Acea. Noi stiamo preparando la delibera per gli sgravi tributari in favore dei commercianti”. Quelli danneggiati (eufemismo) dalla chiusura della strada. Ma questa è un’altra storia. Una storia sbagliata, parafrasando De André.
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